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Oltre i soliti percorsi

Oltre i soliti percorsi

L’apporto di fr. Graham, un marista australiano doc, è stato finora quello più intenso e prolungato. Anche questo è stato condiviso insieme ai fratelli di Manziana che fanno parte del gruppo Horizon (con tutti ‘sti nomi sembra un po’ di essere alla Nasa in attesa di qualche lancio spaziale) e forse proprio per la mitezza e tranquillità della persona, sarà quello in grado di scombussolare meglio le menti e le diverse idee che si possono avere su spiritualità, interiorità e pienezza di vita personale.

Perché al di là di tutte le chiacchiere quello che tutti cerchiamo nella vita è questa dimensione di pienezza, di senso e di consapevolezza di percorrere una strada che porta da qualche parte, in un luogo possibilmente gradito e desiderato. Vivere in pienezza insomma.

L’intervento diGraham ci ha parlato proprio di questo, dando una bella scrollata a tante scelte di comodo, consuetudini e abitudini che ci si porta addosso spesso per il semplice fatto di essere nati in quel determinato luogo e in quel tempo. Essere qui insieme a tante altre persone con abitudini diverse e stili di vita non sempre considerati standard, aiuta moltissimo a rivedere anche il proprio. Così quando vedo Fabricio che passa il bicchierono del mate ad un vicino, un po’ di effetto lo fa; non siamo tutti abituati a bere dalla cannuccia di un’altra persona, specie se non è un familiare. Oppure starsene beatamente a piedi scalzi, oppure indossare quello che per noi occidentali potrebbe sembrare una divisa tribale… quanti piccoli dettagli riempiono il nostro quotidiano. E dalle abitudini si passa agli stili di vita, poi alle concezioni, quindi alla cultura… Ciò che non si evolve rapidamente finisce e scompare, non vale solo in campo scientifico.

Poi si passa a toccare i punti difficili, la religione, la spiritualità, per allargare gli spazi e l’orizzonte. E il nostro gruppo non è stato a guardare, tante le domande, le richieste, i dubbi, le situazioni da discernere…
Riporto solo alcuni piste che ci ha invitato ad esplorare. Da prendere con le pinze, un po’ come tutte le cose che ci capitano nella vita.

Nuovi orizzonti per la spiritualità (e come nell’immagine di apertura il suo significato è più ampio del termine religione)
Non è detto che se la tua spiritualità ha nel suo orizzonte la figura di Dio sia migliore e più umana di chi non ha questa concezione teista.
Si può seguire Gesù senza essere molto cristiani, magari si è più seguaci del Battista e dei primi momenti della predicazione di Gesù…. ma non del modello trinitario che Gesù propone nella pienezza del suo cammino, perché anche Gesù cresce come uomo e quindi nella fede e nella spiritualità.
Il modello della Trinità è un insieme di differenze, anche le nostre comunità dovrebbero giungere a cogliere queste differenze come una risorsa, una ricchezza, non livellarle (con regole, norme…).
Dobbiamo comprendere e accogliere lo slancio evolutivo che la vita stessa ci chiede e ci offre. Anche Gesù cresce nella fede, prima dell’incontro con il Battista nei suoi discorsi troviamo soprattutto l’invito al pentimento come condizione per entrare nel regno di Dio, ma dopo… il regno di Dio arriva, non hai bisogno di entrarci a qualche condizione.
Anche il messaggio dell’ultimo capitolo generale marista viaggia su questa linea evolutiva. Lo Spirito è già all’opera, il mistico riesce a cogliere questa presenza al di là della superficialità delle cose.
Incarnazione nella vita: per molti cristiani tutto si concentra nella croce e troppo spesso si dimenticano i primi 33 anni, s. Francesco si concentra sulla incarnazione, guarda con che profondità rivive il momento della nascita.

Dobbiamo perfezionare la nostra immagine divina, quindi diventare co-creatori per completare l’opera di Dio, in modo intenzionale
Dobbiamo vivere la vita in abbondanza, nel discernimento, come fratelli e sorelle per tutti, è una sfida per le nostre nuove comunità.
Puoi immaginare Dio che vive nella sua bella casa e tu guardi dalle varie finestre, la finestra della natura, quella della psicologia, quella religiosa… Ma ciascuna mostra solo alcuni aspetti. Dovresti entrare dentro per conoscere meglio. E pensare che un tempo quando si parlava di Dio si considerava SOLO la visione religiosa, ma è anch’essa insufficiente.
In fin dei conti non impari a guidare leggendo le istruzioni che trovi sul libretto della macchina.