Per il secondo anno consecutivo la “Famiglia marista”, composta dai Padri, Sorelle, Sorelle Missionarie e Fratelli maristi, hanno portato a termine i loro impegni con i gruppi di giovani del “Discernimento” sorti in seguito all’entusiasmante esperienza della GMG di Roma 2000.

I gruppi giovanili sono misti e sono composti da universitari e oltre, che intendono fare maggiore chiarezza nel futuro della loro vita. L’esperienza a Entracque, sotto forma di campo estivo, ha l’obiettivo di formare il gruppo stesso che nel corso dell’anno sarà ulteriormente seguito dall’équipe. La presenza nei gruppi iniziali di coppie di fidanzati, testimonia in modo inequivocabile quanto il corso sul discernimento non sia orientato alle sole vocazioni di speciale consacrazione, quanto invece è aperto ad ogni genere di vocazione.
L’esperienza è proposta nel meraviglioso quadro naturale di uno dei nostri parchi nazionali. La riflessione, la preghiera, la presenza di guide spirituali, il pernottamento in un rifugio sono gli elementi essenziali di questa esperienza per facilitare l’interiorizzazione del messaggio e la comunicazione in gruppo e personale di ciascun giovane. Le tappe organizzate nel periodo invernale hanno l’intento di approfondire e allargare quanto intravisto nel campo estivo iniziale.

Il campo di quest’anno a Spoleto rappresenta la conclusione alla quale sono giunti i giovani del primo anno. Per l’esperienza è stato scelto un monastero di frati abbandonato ormai da alcuni secoli, ma  interamente ristrutturato e messo a nostra disposizione. L’antico convento ci ha notevolmente favorito dall’esterno ad entrare nella giusta disposizione per vivere al meglio la preghiera, la riflessione e l’accompagnamento personale già scoperti e approfonditi nel corso dell’anno precedente. Il gruppo procederà nel suo cammino di discernimento con i prossimi incontri invernali che seguiranno nei mesi a venire.
 
 

Ed ora passiamo la parola a due dei protagonisti di quest'avventura...



 
 
 
Il campo di Entracque mi ha dato modo di interrogarmi su quale fosse la volontà del Signore nei miei confronti. Non ho potuto nascondere a me stesso che la volontà di Dio è una sola e ben chiara: Vivi il Vangelo!
In questi giorni ho compreso che il tempo di Dio non è lo stesso mio, e che qualunque sia il Suo progetto per me non potrà che essere quello giusto. Torno da quest’esperienza con uno spirito nuovo; mi sento completamente nelle mani del Padre e rinnovo con serenità la mia fiducia in Lui.
(Luca Marotta)
E’ iniziato anche quest’anno il cammino di discernimento, un’esperienza forte di fede che ci porterà a comprendere cosa il Signore vuole da ognuno di noi, e come trovare la strada che porta a lui.
La prima cosa che mi viene in mente ripensando all’esperienza di quest’estate e che i cinque giorni passati ad Entracque sono stati  un vero toccasana; mi serviva proprio un po’ di tempo per me stesso, a volte mi rendo conto che la mia vita è troppo frenetica!
Partiamo, però, dal principio e quindi dalla domanda che ci è stata posta appena arrivati: “Cosa ti ha spinto qui?”
A caldo ho risposto che l’entusiasmo dei partecipanti dell’anno scorso mi aveva quasi stregato, ma non era certamente solo questo, la verità  (che forse non riuscivo ancora a comprendere) è che avevo bisogno di un’esperienza forte di Fede ma soprattutto di Preghiera; mi sono accorto, infatti, che nella mia vita ben poche volte sono andato oltre le classiche preghiere che vengono recitate in massa a mò di cantilena, o delle invocazioni di aiuto e di ringraziamento: insomma volevo qualcosa in più!
Ed è proprio questo che ho ricevuto, grazie all’aiuto e alla disponibilità dei fratelli, dei padri e delle sorelle, ma anche grazie alla splendida natura che ci ha avvolto e che tra ruscelli , marmotte e stambecchi sembrava quasi parlasse rivitalizzando il corpo e lo spirito.
L’esperienza non è, però, solo personale ma anche comunitaria, eravamo in tutto dieci ragazzi egualmente divisi tra i sessi. Lo stare insieme ci ha aiutato molto, perché tra le condivisioni, le difficili scalate e i deliziosi pranzetti della signora Tina, abbiamo potuto confrontarci gli uni con gli altri e arricchirci ancor di più con dialoghi quanto meno costruttivi!
In conclusione, invito chiunque ne senta il bisogno a partecipare ad esperienze di questo tipo, perché nella vita spesso si "cade" (soprattutto in montagna, e io ne so qualcosa) ma è grazie alla forza che il Signore ci imprime che riusciamo a rialzarci.
(Paolo Di Tota)