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Fratelli e laici, si riparte con il ritiro insieme

Fratelli e laici, si riparte con il ritiro insieme

Due giorni di ritiro tra le montagne care a s.Francesco, nel fresco della natura umbra, tra boschi di quercia e di faggio, con un gruppo di amici affiatati che riprendono, dopo gli anni della pandemia, un appuntamento che viene da lontano. Questa la cornice del ritiro fratelli e laici di questo agosto 2022 nel Comune di Polino (TN).

Un piccolo gruppo proveniente da Giugliano (come al solito il gruppo più consistente, erano presenti in 7 persone!), una docente da Roma e due fratelli maristi, giunti da Roma e Siracusa; un tema scelto a suo tempo dall’equipe di animazione fratelli e laici: ascoltare il grido degli ultimi… tema che ben si innestava sullo slogan già proposto a tutte le scuole mariste della provincia per lo scorso anno scolastico: Ascolta.

L’ambiente semplice e casalingo, la conoscenza reciproca e la vicinanza di luoghi suggestivi dei boschi dell’Umbria, ci hanno certamente aiutato. Al mattino il risveglio era favorito dagli interventi di Antonella e le sue proposte di uno yoga dolce e a misura delle nostre povere ossa; poi alcuni interventi che fr. Giorgio ha condiviso con i partecipanti, a partire dall’esperienza della comunità di Siracusa.

Un momento per entrare nel tema dell’ascolto e poi uno più specifico legato all’ascolto della sofferenza, del grido di quei poveri “che avremo sempre con noi”, con lo stile di Marcellino, che non si è certo fermato solo all’emergenza educativa ma si era già dedicato a tamponare altre situazioni critiche del suo tempo, gli anziani abbandonati, i bambini con difficoltà sensoriali…

Ogni giorno ci siamo ritagliati una sosta per un momento di preghiera nella piccola e suggestiva cappellina immersa nel bosco, avvolta di edera e silenzio.

E nel pomeriggio di sabato, sotto una pioggia attesa e rinfrescante, una condivisione concreta sull’esperienza di ascolto e di intervento a favore degli ultimi così come viene vissuta nella particolare comunità e missione di Siracusa, un valido esempio di condivisione tra fratelli e laici, uomini e donne, giovani e … diversamente giovani.

A conti fatti un’esperienza breve, ma significativa, concentrata e speriamo utile per poter dare il giusto slancio per un nuovo anno comunitario che sta ripartendo. La presenza di fr. Roberto, che si trasferisce proprio in questi giorni da Roma a Giugliano assumeva quasi un senso di continuità e di garanzia di impegno, nel rispondere alle tante richieste che la vita ogni giorno ci propone e che spesso vanno ben oltre la routine e le prevedibili esigenze d’ufficio.

In filigrana abbiamo seguito anche l’esperienza di Giona, un “professionista” della fede, profeta doc, ma anche profondamente umano e limitato, convinto che l’adesione alla missione sia determinata una volta per tutte e diventi, così, immutabile e standard. Ma la vita ci propone ben altri standard, i cambi di rotta sono suggeriti dalla stessa capacità di ascolto di Dio, che dovrebbe poi diventare un modello da seguire per tutti noi.

Ci siamo lasciati con la speranza di riannodare le fila del discorso, interrotto come tanti altri dalle pastoie della pandemia. Contiamo pertanto di poter ripetere anche nei prossimi anni, coinvolgendo le diverse realtà mariste, questo cammino di condivisione e di fraternità.

E naturalmente, per chi vuole assaporare, almeno con gli occhi, i luoghi belli che abbiamo toccato con mano, ecco alcune foto che ci siamo regalati gli uni gli altri.

Incontro di famiglia

Incontro di famiglia

Nei giorni di sabato 9 e domenica 10 ottobre, un folto gruppo di fratelli maristi italiani si sono incontrati nella sede della Casa Generalizia di Roma Eur. L’occasione di questa assemblea era inserita nella serie di incontri locali che la Provincia Marista Mediterranea (che comprende il sud della Spagna, l’Italia, il Libano e la Siria) sta organizzando in vista del Capitolo Provinciale che si terrà dal 2 gennaio 2022.

I due giorni vissuti insieme, pur con il ritmo serrato degli incontri, delle riflessioni e dello scambio, sono stati per tutti un valido momento di confronto e condivisione: ritrovarsi a tavola, in un clima informale e fraterno, scambiare battute, confrontare la qualità del vino portato in esclusiva dai vari esperti, ricordare i tanti momenti significativi vissuti insieme, rinsaldare i contatti… sono i gesti semplici che costruiscono la comunità.

Negli incontri si è dato ampio spazio allo scambio libero, per condividere temi e situazioni che difficilmente si possono delegare alle mail o alle videoconferenze. Il team che ha diretto l’incontro era formato dal fr. Juan Carlos, attuale provinciale e da fr. Aureliano, che sarà il prossimo provinciale dal mese di gennaio, una occasione importante per conoscere meglio la realtà locale che vivono i fratelli in Italia, con tutte le peculiarità e le caratteristiche di un contesto che è ben diverso da quello spagnolo.

La ricchezza e la bellezza di una fraternità così allargata, che comprende lingue e tradizioni anche molto diverse, deve pertanto fare i conti con le specifiche differenze, che spesso hanno bisogno di tempo e frequentazione assidua per essere assimilate. Per questo siamo sempre più convinti che il respiro internazionale del nostro istituto deve strettamente rapportarsi anche alla dimensione locale.

Le domande di fondo, le preoccupazioni per il futuro, anche delle precise realtà italiane erano ben presenti a tutti quanti; ma abbiamo avuto anche l’occasione di ricordare i fratelli della comunità di Carmagnola, con i loro acciacchi e la loro situazione di anziani e di malati. Le altre 4 comunità, Cesano, Genova, Roma e Giugliano, tutte impegnate sul versante della scuola, erano presenti quasi al completo e c’era persino la rappresentanza di Siracusa, come realtà sociale, per completare il quadro. E naturalmente una grande attenzione ai tanti laici che insieme ai fratelli portano avanti il carisma marista.

Gli slogan dell’ultimo capitolo generale indicavano le line di riflessione: essere fari di speranza per il mondo di oggi, declinando questo impegno nelle sue vari dimensioni, quella comunitaria, così diversa dalle comunità di formazione iniziale di ciascuno, quella della spiritualità, che oggi reclama una crescita personale ancora più profonda di un tempo e quella della solidarietà (ma in questo caso è mancato un po’ il tempo per condividere quanto le diverse scuole e opere sociali stanno portando avanti).

Molto apprezzata e discreta la presenza di fr. Ernesto, il superiore generale, che non si è perso in discorsi o interventi ufficiali, ma è stato vicino a noi nei momenti sereni dello scambio a tavola, in alcune pause, nella messa finale, che ci ha fatto sentire tutti parte di questa famiglia marista così presente, attuale e in movimento, insieme ai tanti maristi di Champagnat che percorrono questa stessa strada.

E per gustare ancora meglio questo momento di assemblea, che ci ha permesso di rivedere i volti, stringere e abbracciare le persone, ecco un album fotografico che raccoglie alcuni di questi momenti di famiglia.

Album fotografico; Assemblea fratelli maristi d’Italia – ottobre 2021