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SIRACUSA, TRAGEDIE 2013 - EDIPO RE

EDIPO RE

Gli ultimi son saliti ai semafori di Giardini. L'appuntamento era alle h. 14.30.
Il pullmann è pieno. 21 maggio come ogni anno, ormai da molti, siamo diretti a Siracusa. La proposta di quest'anno è stata la suggestiva tragedia "Edipo Re" di Sofocle. Noi alunni cogliamo l'occasione di vedere in scena il frutto di uno studio solo teorico. Arriviamo con largo anticipo, il piazzale antistante il teatro è già pieno di ragazzi, parlano molti dialetti ... L'Italia si ritrova nella Magna Grecia. I cancelli si aprono ... è un'onda che si allunga sempre più. Tutti cercano i posti migliori. Alcuni nostri professori sono riusciti a prendere dei posti con una visuale alquanto completa e non molto distante dalla cavea. Sguardi fissi a scrutare la scena: due ingressi laterali, un grosso masso inciso da sembrare un volto, cadaveri ormai putrefatti e fasciati da bende, abbandonati a terra. La tragedia si apre in modo dinamico, con la presentazione di Tebe, afflitta dalla sterilità e dalla pestilenza. I cittadini chiedono aiuto a Edipo, re della città. Il sovrano attende il ritorno di Creonte, cognato inviato a Delfi per chiedere il responso dell'Oracolo. Per salvare Tebe è necessario scoprire ed esiliare l'uccisore di Laio. Dopo una serie di ricerche scopre il vero colpevole. L'indovino Tiresia, svela la cruda verità. E' stato lui, Edipo, ad uccidere Laio, suo padre, ed essersi unito in un rapporto incestuoso con la madre, Giocasta. Il sovrano, distrutto, entra nella reggia, l'imponente macigno dal volto umano, e trova Giocasta, madre e moglie, impiccata. Con un atto estremo, egli si acceca usando le fibbie della veste della donna. Il sangue entra in scena attraverso gli occhi del masso-sfinge, "volto di pietra di Edipo". Dopo si allontana da Tebe, la sua terra, che mai più dovrà chiamarlo "suo cittadino".

Si conclude il tutto con un gioco di luce, e noi contenti per la grandiosità dell'opera, egregiamente rappresentata, ma nello stesso tempo "pensierosi" per il dramma psicologioco proposto, usciamo di scena dopo una foto di gruppo a ricordo di questa esperienza. Con fatica ritroviamo il pulmann che ci porterà a casa assonnati, con la certezza che la giornata scolastica successiva inizierà un'ora dopo.

Micalizzi Sara 
II Liceo 
 

 

Quando: 
Mar, 21/05/2013