4/04 – Dalle cronache antiche emerge il ricordo che un tempo, negli spazi dove oggi c’è il Ciao, c’era un piccolo minimarket (fino al 2012), poi un punto scommesse (fino al 2016), quindi una pausa di … riflessione, e finalmente, dal 2019, il CIAO.
Ma chi l’avrebbe mai detto che avremmo avuto al nostro interno, almeno per un giorno, anche una “filiale della Bottega della Fantasia!”.
Ed è proprio quello che è successo sabato scorso, 2 aprile, quando abbiamo aperto i battenti ad un orario insolito, verso le 17, per accogliere una bella selezione di ragazzi e ragazze di vari reparti scout della Sicilia, insieme ai loro capi. Si trattava di un incontro formativo e di “esplorazione” diversa dal solito, alla scoperta di modalità alternative di “servizio verso gli ultimi”, un campo che da sempre vede gli scout in prima linea.
Si vede che il tam-tam dei gruppi funziona, che le cose si stanno rimettendo a girare per il verso giusto e che finalmente ci si può anche incontrare. E questo ci piace davvero tanto. Per questo avevamo dato la nostra disponibilità all’incontro.
La mente fervida di Ricky ha predisposto il CIAO in modo ancora più accogliente del solito, allestendo nella sala più grande un ambiente che faceva subito casa, poi ciascuno dello staff si era ben preparato sul proprio pezzo. Perché alla fine i pezzi vanno messi insieme per comprendere meglio le cose. Questo è stato proprio il filo conduttore dell’incontro.
Tutti attenti e partecipi, con l’entusiasmo di chi si affaccia alla vita con energia e voglia di scoprire cose nuove. Abbiamo raccontato loro la nostra storia, iniziando proprio dal racconto… dell’elefante. Ogni ragazzo ha scritto a bruciapelo la prima parola che gli veniva in mente sul tema dell’immigrazione, su un pezzo di cartoncino che era poi parte di un grande puzzle. Alla fine spuntava fuori la sagoma di un elefante e allora, con attenzione, abbiamo riflettuto sulla storia di quei ciechi che tentavano di capire cosa era questo benedetto elefante, animale mai visto prima. Chi diceva che assomigliava ad un serpente (toccando la proboscide), o un grande ventaglio (le orecchie), o tronchi d’albero (le zampe), una grossa fune (la coda)… Insomma, tutti avevano ragione, anzi, una parte della ragione. Che si completa solo nella condivisione.
Da questo punto è iniziato la nostra condivisione dell’esperienza marista a Siracusa; dagli inizi all’idea di aprire il centro Ciao, descrivendo le tante attività che adesso vi si possono svolgere, fino al progetto degli Alloggi per l’autonomia. E come conclusione dell’incontro, un piccolo ricordino a tutti i partecipanti, un piccolo elefantino e la frase chiave di un virale intervento di papa Francesco alla GMG di Cracovia (e Nina ci tiene a ricordarci che lei era proprio lì, in mezzo ai tanti ragazzi, ad ascoltare quelle parole; non è certo un caso se lei ora fa parte di questa comunità).
Poi, si rimette in spalla lo zaino, si riprende il cammino e via verso un altra realtà da esplorare. Grazie agli scout per darci occasioni come questa di rinnovare il nostro impegno, non solo la memoria di una bella storia.