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Categoria: bicentenario

Confluenza… verso la provincia Rosey

Confluenza… verso la provincia Rosey

Dal mese di gennaio 2025 le attuali 3 provincie mariste con una presenza spagnola hanno iniziato un cammino di “confluenza” verso quella che nel 2028 sarà una nuova provincia unita.

La newsletter ConfluenzaMarista

Sempre nel mese di gennaio ha preso il via una newsletter che illustrerà questo percorso. Ecco l’annuncio del primo numero

Gennaio 2025 – Compostela, Ibérica e Mediterránea saranno un’unica Provincia marista nel 2028. Per poter conoscere i passi che si stanno compiendo verso questa nuova realtà, le équipe di comunicazione delle tre Province hanno creato una nuova newsletter (con il tag #MaristConfluence). Si tratta di una sintesi delle notizie del cammino di confluenza che tutta la famiglia marista di Compostela, Ibérica e Mediterranea stanno per compiere.

E per accompagnare questo cammino con itinerari e mappe sempre più precise, è stato da poco comunicato anche il nuovo nome della futura provincia. Ecco la lettera che i 3 provinciali hanno diffuso nel giorno del compleanno di san Marcellino.

Lettera dei Fratelli Provinciali ai fratelli e ai laici delle Province mariste di Compostela, Ibérica e Mediterránea

Cari fratelli e amici

quasi un anno fa abbiamo iniziato insieme un processo di convergenza delle tre Province mariste di Compostela, Ibérica e Mediterránea. Un percorso di convergenza con l’obiettivo di formare un’unica Provincia a partire dal 2028. Un destino che ha già un nome…

PROVINCIA MARISTA ROSEY

Rosey è più di un nome. È un viaggio nel cuore della nostra identità marista. È un ritorno al luogo in cui tutto è cominciato. Per questo siamo felici di annunciare oggi, giorno del compleanno di Marcellino Champagnat, che il nome della nostra futura Provincia sarà ROSEY, il luogo di nascita del nostro fondatore. In questo modo, dalle nostre origini mariste ci dirigiamo verso un nuovo inizio che ci unisce a Compostela, all’Ibérica e alla Mediterránea.

La storia delle tre province mette insieme in una grande diversità geografica e culturale unita dallo spirito marista che è nato presso il Rosey, un nome che ci dà un’identità unica e condivisa da tutti.

Naturalmente, non è stato un nome scelto a caso. Vorremmo ringraziare tutte le persone che hanno partecipato al processo di scelta, al sondaggio iniziale, allo sviluppo del focus group… Un lavoro di riflessione che ci ha portato infine a trovare nell’origine, Rosey, il punto di svolta verso il futuro.

È un nome semplice, chiaro, con un’identità marista, a cui daremo vita insieme a tutta la grande famiglia marista. Abbiamo ancora davanti a noi un periodo di convergenza tra le diverse équipe e aree provinciali che si sta già concretizzando in progetti comuni. Grazie a tutti voi che state già tracciando, in un modo o nell’altro, questa strada che ci porterà a Rosey nel 2028.

Vi invitiamo a godervi questo viaggio storico, con le sue difficoltà, le sue sfide e le sue opportunità. Vogliamo camminare insieme con fraternità, entusiasmo e speranza per costruire insieme la nuova Provincia marista.

Che la nostra Buona Madre ci accompagni
in questo nostro cammino verso Rosey.

Fr. Máximo Blanco Morán,     Fr. Abel Muñoz Gutiérrez,      Fr. Aureliano García Manzanal
Provinciale di Compostela  –   Provinciale dell’Ibérica       –     Provinciale della Mediterránea

Grazie per l’Hermitage

Grazie per l’Hermitage

20 maggio: per il mondo marista è una data speciale, ricordiamo la nascita di san Marcellino, a Marlhes, nella frazione del Rosey (che proprio da oggi diventa per noi un nome dal futuro speciale); ma in questi giorni ricordiamo anche il bicentenario della casa dell’Hermitage, dove il sogno di Marcellino assume decisamente una fisionomia completa e chiara.

La storia di questa casa è abbastanza chiara per tutti i maristi. Dopo gli inizi nei piccoli locali di Lavalla a partire dal 2 gennaio 1817, ben presto sorge la necessità di trovare uno spazio più adatto al crescente numero di vocazioni in arrivo e alle necessità di questa comunità impegnata nel campo dell’educazione e della evangelizzazione.

Marcellino nei suoi ripetuti itinerari come viceparroco del paese, aveva da tempo messo gli occhi su un angolino di quelle zone ancora spopolate, una curva del torrente Gier che gli sembrava particolarmente adatta: lì c’era spazio per una casa, la roccia per costruirla, un po’ di terreno per un orto e la campagna, il bosco per la legna, l’acqua per tutte le necessità, la tranquillità per una casa di formazione.

A rileggere le cronache dell’opera si rimane stupiti della rapidità della costruzione. Marcellino compra il terreno nel maggio del 1824 e dopo un anno di intenso lavoro, con il Fondatore in prima linea tra muratori e aiutanti, si effettua il trasloco da Lavalla e si inaugura la casa, non ancora completata in tutte le sue parti ma già utilizzabile. L’Hermitage inizia così il suo lungo servizio all’istituto, ricco di alti e bassi (dopo il 1903, con la cacciata di tutti i religiosi dalla Francia, si giunse persino all’ipotesi di venderla); dopo la ristrutturazione realizzata dopo il 2000 e la sua nuova funzione di centro formativo, sede di convegni, corsi di spiritualità, con la presenza di una comunità internazionale, è un centro più attivo che mai, con un flusso continuo di maristi, pellegrini, amici e persone toccate dal carisma marista. E’ da poco disponibile un corposo volume del fr. australiano Barry Lamb, ricchissimo di documenti, fotografie, analisi e ricerche storiche sulla casa, dagli inizi fino ad oggi: una miniera interessante di notizie.

Una bella presentazione, con immagini e video, è stata realizzata dalla comunità di accoglienza dell’Hermitage, particolarmente attenta alla sua dimensione di centro spirituale e “casa di luce” per tutto il mondo marista.

Ma oltre al video si è pensato anche ad una canzone; e non è certo un caso, aprofittando del fatto che in questo momento nella comunità sono presenti Miquel e Eladio, due fratelli che hanno partecipato in modo significativo al gruppo musicale Kairoi, il fratello Maurice Goutagny ha elaborato il testo (l’originale è quindi in francese) e Miquel ha composto la musica e siccome la comunità di accoglienza è veramente cosmopolita, hanno pensato di fare subito qualche traduzione nelle principali lingue. E come le ciliegie, una tira l’altra, quindi dopo le lingue classiche, francese, spagnolo, portoghese e inglese, perchè no il tagalog e il malgascio? A questo punto fr. Emili Turu, che attualmente vive nella comunità romana del San Leone ha stuzzicato l’amor patrio e ha chiesto se non era possibile fare anche la versione italiana. C’è voluto un po’, ma adesso abbiamo anche quella, con una registrazione audio piuttosto di fortuna, realizzata all’Hermitage insieme a Miquel e Demòsthenes. Qui trovate i link alle varie risorse:

Parlavamo all’inizio del Rosey, Marcellino nasce in questa piccola frazione di Marlhes e da poco è disponibile anche una navigazione virtuale di questo angolo di casa dove Marcellino ha mosso i primi passi, la presentazione è disponibile in 4 lingue e consente di curiosare con calma in questi ambienti. Ma la novità che ci riguarda più da vicino è stata comunicata con una lettera dei 3 provinciali incaricati della “confluenza” delle 3 province Iberica, Compostela e Mediterranea. Questo processo è già in moto e si concluderà nel 2028, con la creazione di una nuova provincia. Il nome è stato comunicato proprio oggi, ed è quello particolarmente eloquente di Rosey. Sulle pagine del sito ufficiale dell’Istituto possiamo leggere questa comunicazione.

E per finire non resta che invitare a partecipare alla prossima iniziativa che l’Istituto sta preparando, si tratta della Celebrazione Champagnat 2025, un webinar aperto a tutti i maristi di Champagnat, proprio sul tema della casa dell’Hermitage, nell’ambito del movimento Champagnat Global. In questo incontro online (occorre però registrarsi in tempo!) verrà approfondito non tanto la storia della casa, quanto il significato che sta assumendo per tutti noi, dopo il saluto del sup. Generale, Ernesto, il fr. Ben Consigli, consigliere generale, parlerà delle difficoltà e delle sfide di Champagnat nella costruzione dell’Hermitage e metterà in evidenza i valori che hanno plasmato lo stile marista fin dall’inizio.

Il webinar si svolgerà il 3 giugno e per venire incontro alle tante richieste della famiglia marista, si svolgerà con due orari, il primo alle 9 del mattino e il seguente alle 16 del pomeriggio, ricordiamo che è necessario regístrarsi per poter partecipare. Tutte le informazioni sul sito ufficiale.

Per concludere, ho raccolto in questo album alcune foto dell’Hermitage di questi ultimi… 20 anni.

200 anni e poterli raccontare! Auguri fr. Giuseppe e fr. Martino

200 anni e poterli raccontare! Auguri fr. Giuseppe e fr. Martino

Domenica 23 luglio la famiglia marista italiana ha vissuto un giorno davvero speciale; giocando un po’ con il calendario per venire incontro alle esigenze di molti, abbiamo unificato la festa di compleanno dei due decani della provincia, i fratelli Giuseppe Banaudi (nato il 25 luglio del ’23) e Martino Tilia (11 novembre del ’23). 100 anni di vita ciascuno in pienezza che sono un regalo e una testimonianza davvero speciali: 200 anni in totale, sembra davvero un’offerta imperdibile!

I parenti avevano già preparato qualcosa e i fratelli si sono impegnati per rendere questa giornata un momento di festa davvero memorabile: dai volti sorridenti, la gioia del ritrovarsi, il calore della celebrazione possiamo ben dire che questa significativa tappa della vita si è trasmessa con forza a tutti i partecipanti!

Diciamolo pure: parlare di centenari, ormai, non è proprio una notizia da prima pagina, ma che due religiosi siano arrivati insieme a questo traguardo, nella stessa famiglia religiosa e con la fortunata benedizione di una discreta salute è una ricorrenza che merita attenzione. Certamente fa parte di quel centuplo quaggiù promesso nel Vangelo.
Passiamo ai protagonisti: si tratta di fr. Martino Tilia e di fr. Giuseppe Banaudi, classe ’23, religiosi da lunga data e da sempre impegnati nel mondo dell’educazione dei giovani; numerosi infatti i confratelli maristi a far da corona ai due festeggiati, giunti da varie zone d’Italia e di Spagna (oggi la Provincia Mediterranea che riguarda le comunità mariste italiane si estende dal sul della Spagna all’Italia, proseguendo fino al Libano e alla Siria). Per l’occasione era presente anche fr. Aureliano, il provinciale, insieme a metà del suo Consiglio, un segno di particolare attenzione.
Intorno ai due festeggiati erano presenti numerosi parenti a rendere evidente che la vita si trasmette non solo nella famiglia naturale ma che trova un luogo di crescita speciale anche nella missione condivisa.
I festeggiamenti per i fratelli centenari sono iniziati con la S. Messa nella chiesa antica di Salsasio (fa effetto leggere sulla targa che “qui don Bosco celebrò….”) che è stata celebrata dal nipote di fr. Giuseppe, Don Mario Banaudi della Diocesi di Asti, naturalmente anche i chierichetti erano bisnipoti :-).

Messa semplice ma sentita, partecipata e cantata con affetto da tutti i presenti. Poi, nei ringraziamenti finali, anche la presentazione della Benedizione Apostolica inviata dal Santo Padre Francesco.

Per il pranzo i festeggiati si sono recati nella comunità marista insieme ai parenti più stretti per poi continuare nel ristorante di Carmagnola dove erano radunati gli oltre 50 parenti.

Al pomeriggio poi grande festa in oratorio sempre a Salsasio con la presenza del Parroco don Iosif Patrascan, del Presidente del Consiglio del Comune di Carmagnola e del Superiore provinciale dei fratelli Maristi. In questa occasione sono stati proiettati semplici cenni sulla vita dei due festeggiati.

Fr. Martino, nato in quel di Marano Equo, nel Lazio, che ha operato per quasi tutta la sua vita nelle case di formazione dei fratelli Maristi, da Ventimiglia a Velletri, con uno spirito di accoglienza e di famiglia davvero invidiabile; cordiale, allegro e sempre impegnato nel servizio di tutta la comunità, è stato per molti maristi un modello e un punto di riferimento importante. Uomo dai mille talenti, cucina, orto, casa, nell’adolescenza della sua vecchiaia ha scoperto nuovi talenti, così si è dedicato alla pittura, ritraendo in modo efficace numerose persone, alcuni anni fa donò alla Parrocchia di Salsasio una sua raffigurazione di Papa Francesco, ancora oggi custodita nella sacrestia della chiesa antica del borgo.

Fr. Giuseppe, un ligure della valle Argentina (nato nella mitica Carpasio), ha sempre portato nelle sue attività educative, di insegnamento e di pastorale marista, le sue tante passioni assorbite dalla sua terra di origine, anticipando i tempi nello stimolare e diffondere il carisma marista anche tra i laici (sua l’intuizione e la creazione del primo gruppo di laici maristi a Cesano M.), e dispiegando sempre un giovanile entusiasmo in tutte le attività e iniziative che ha svolto fino a non molti anni fa.

Dopo la presentazione del simpatico ricordo realizzato dal fr. Massimo Radicetti e di alcune foto significative, ennesimo taglio di torta e brindisi e poi le foto della grande riunione di famiglia.
Insomma, i 200 anni vanno festeggiati come si deve, segno del nostro “grazie” appassionato e fraterno.

Abbiamo raccolto qualcuna delle tante foto della giornata in questo album fotografico dedicato ai nostri 2 festeggiati: i 100 anni di fr. Giuseppe e di fr. Martino