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Grazie Delia

Grazie Delia

Sono passate appena poche ore dall’ultimo saluto a don Carlo Molari e ci è arrivata un’altra notizia di quelle che lasciano un grande vuoto in chi la riceve. La nostra carissima amica, Delia Radaelli, è tornata alla casa del padre dopo lunghi mesi di malattia, vissuti con il suo solito coraggio e dinamismo. Si è spenta all’alba del 22 febbraio. I funerali si svolgeranno a Seveso giovedì 24, nel pomeriggio.

Tutta la grande famiglia marista che si trova a Cesano e dintorni (Delia era di Seveso), conoscono il suo lungo impegno nella Famiglia Marista e soprattutto nell’opera sociale del Centro Diurno L’Albero, che ha condotto e diretto per tanti anni. Tutto era iniziato dalla scuola marista, dove aveva iscritto i suoi due figli, Ricky e Sara, che un passo alla volta si erano poi lasciati coinvolgere non solo dalla didattica, ma dallo stile di vita, dalle esperienze dei campi estivi, dagli impegni solidali. E il coinvolgimento si era presto esteso a tutta la famiglia. E Delia, che prendevamo quasi in giro per il suo “tanto tempo libero”, ne ha saputo fare un uso davvero esemplare, dedicandolo a tante persone che ne avevano davvero bisogno.

Sapevamo che Delia era ammalata ormai da tempo, che stava lottando con coraggio e affrontando questa prova con il suo solito impegno ed entusiasmo.

Ormai da diversi mesi non poteva più muoversi liberamente e quello che le costava maggiormente era il fatto di non poter più condividere le giornate insieme ai suoi bambini dell’Albero.

Come responsabile del Centro Diurno, ormai da tanti anni, era praticamente concentrata su questa realtà, che aveva visto nascere, crescere e muoversi fin dai suoi primi passi, nell’ormai lontano 2001.

Ed era ormai una routine, la sua: per tanti anni, a settembre, si doveva rimboccare le maniche e ricominciare la caccia al tesoro per ottenere dal Comune di Cesano Maderno le sovvenzioni necessarie per continuare il servizio, poi serviva la garanzia di uno spazio adatto dove svolgere le attività, i contatti con le assistenti sociali, le famiglie che cercavano uno spazio di serenità e di aiuto per i loro bambini; e poi il lavoro quotidiano, dal lunedì al venerdì pomeriggio, insieme alle educatrici (e Gloria l’ha accompagnata negli ultimi anni, imparando da lei e ora raccogliendone un po’ l’eredità). Infine, a giugno inoltrato, si tiravano le somme, si faceva la gita finale, si programmavano le uscite, ci si preparava alla pausa estiva. Per poi ricominciare con la solita grinta dopo pochi mesi di stacco.

Tanti i ricordi e gli impegni condivisi con la famiglia marista. E quante sedi abbiamo cambiato nel corso degli anni (dal Seme fino alla scuola parrocchiale di Binzago), fino a giungere, finalmente, alla sede attuale presso la comunità dei Fratelli Maristi, che sentiva veramente come una sua nuova casa. Finalmente l’Albero aveva trovato il posto giusto dove mettere le radici!

E quante sono state le persone incontrate in questi anni, dalle fedelissime collaboratrici (Gloria ne sa qualcosa) ai genitori dei bambini, le assistenti sociali, le autorità, i volontari dell’Auser, i fratelli della comunità che davano una mano…

Sarebbe bastato l’Albero ad assorbire tutte le energie di una persona, ma il suo impegno non si limitava a questo. Nelle mattinate trovava anche il tempo per coordinare la distribuzione del fresco, presso l’oratorio di Via delle Rose: tenere i contatti con i supermercati, con i volontari, gli autisti, le mille incombenze di questo generoso sforzo di distribuzione, che ogni giorno veniva incontro alle necessità di decine e decine di famiglie.

E come dimenticare l’impegno nella Famiglia Marista, che lei ha frequentato quasi fin dagli inizi, quando ancora era Ornella la “presidente”, piccolo fardello che poi è passato sulle sue solide spalle e le è rimasto incollato fino allo scorso anno. Un impegno che poco alla volta si è trasformato in una divisa, un modo di essere: fare il bene senza chiasso, al modo marista, restando sempre dalla parte dei bambini…

Grazie Delia per il dono della tua vita e della tua dedizione; sappiamo che il bene sparso in questo modo continua a portare frutti e ci auguriamo di poter continuare il tuo sogno, quello di impegnarsi per un mondo migliore. Tu ricordati, ogni tanto, di darci un’occhiata… e, quando serve, anche una spinta.

Ecco le parole che i volontari della famiglia marista e gli amici di Delia hanno letto alla fine della celebrazione per l’ultimo saluto, nella chiesa dei Ss. Gervaso e Protaso di Seveso.

Ciao Delia
non immaginavamo che questo giorno sarebbe arrivato e soprattutto così in fretta, troppo in fretta.
Ora siamo qui insieme a ricordare la bella persona che sei, il tuo entusiasmo, la tua forza, la tua allegria oltre che la tua generosità e il tuo altruismo.
Grazie per tutto questo, grazie per la tua amicizia.
Ricordiamo il tuo sorriso e le tue parole rassicuranti e sempre pronte a sostenerci e a spronarci a fare il meglio.
I ricordi sono un bene prezioso, sono il ponte tra questa vita e l’eternità. E se ci vorrà voglia di abbracciarti, ci tufferemo in un ricordo, e sono davvero tanti, e lo rivivremo insieme e la nostra giornata sarà sicuramente più bella.


Delia, ci mancherai davvero tanto e soprattutto ci mancherà il tuo modo di vedere e gustare la vita, di affrontare il mondo, la tua serietà che diventava simpatia all’occorrenza, il tuo essere amica e confidente.
Il dolore è grande, ma ancora più grande è la gioia di avere camminato insieme a te durante tutti questi anni, e di avere maturato la consapevolezza di essere fragili, ma combattivi, anche nelle situazioni più difficili e a volte disperate.
Sarai sempre con noi, perché coloro che si amano sono ovunque noi siamo.
Di solito si conclude dicendo ‘riposa in pace’, ma chi ti conosce bene sa che tu non ti riposavi mai. Eri sempre impegnata con i bambini dell’Albero e con il Gruppo Famiglia a distribuire alimenti e accogliere le persone bisognose.
Non sappiamo come si sta né cosa si fa in Paradiso, di certo tu non riposerai. Da lassù proteggerai i tuoi bambini dell’Albero e insieme a Felicita e a Silvano aiuterai tutti noi a essere sempre attenti e disponibili nell’attività che svolgiamo.

Ciao Delia, ti vogliamo davvero bene.

Ciao Presidente ad honorem del nostro gruppo.

Per ricordare insieme Delia, ecco alcune sue immagini

Ricordando l’amico Carlo Spagnolli

Ricordando l’amico Carlo Spagnolli

Per molti di noi maristi il nome di Carlo Spagnolli era diventato ormai familiare. Molto amico di fr. Nito e dei fratelli che ruotavano soprattutto d’estate in quel di Lavarone, il dottore Spagnolli, ex-alunno del San Leone Magno, è sempre rimasto un esempio luminoso di come possono germogliare i semi di bene che nella scuola marista si cerca di proporre a tutti gli alunni.

Carlo Spagnolli si è spento il 2 febbraio, dopo una malattia affrontata con lo slancio indomito di chi avrebbe cose più importanti a cui dedicare tempo ed energie. I suoi funerali si sono svolti nel suo Trentino, il 6 febbraio del 2020. Ci piace ricordare il suo impegno missionario, la sua dedizione e in particolare la sua opera per noi più significativa, il Villaggio San Marcellino Champagnat, da lui fondato e portato avanti nello Zimbabwe.

Proprio a proposito del Villaggio San Marcellino, nato sulla scia della canonizzazione del fondatore dei Fratelli Maristi, nel 1999, e appoggiato dall’aiuto di tanti alunni delle scuole mariste italiane, ricordiamo e riproponiamo la presentazione che ne aveva fatto fr. Nito, durante un incontro della Provincia Marista a Guardamar, nel 2008. Siamo grati al Signore del bene seminato e dell’impegno che ha contagiato tante persone con le quali il dottore Spagnolli è venuto a contatto nella sua intensa vita.

Ecco una breve rassegna di siti che ne hanno ricordato la scomparsa.
La pagina dei messaggi di cordoglio per Carlo Spagnolli
La notizia e il video del TG3 del Trentino
Il ricordo sulle pagine di Avvenire

E raduniamo qui alcune foto che ricordano l’impegno e la passione di Carlo Spagnolli.

Un anno di fraternità

Un anno di fraternità

Sabato 29 giugno le fraternità mariste di Giugliano hanno concluso il loro percorso annuale con un momento di incontro, riflessione e di festa.

Erano presenti i rappresentanti dei 3 gruppi con la gradita aggiunta di ospiti speciali: una significativa delegazione della fraternità di Cesano Maderno (con Delia, Gloria e Giusy) e alcuni fratelli maristi della comunità di formazione di Manziana.

Nonostante il tardo pomeriggio ancora infuocato, il gruppo si è incontrato nella cappella dell’Istituto per avviare l’incontro: due parole per orientare le attività all’insegna dello “scoprire” il volto marista. E poi il via a una dinamica intrigante e coinvolgente: c’era da rimettere in ordine il puzzle della “famiglia marista”, centinaia di piccole parti per ricomporre l’unità del quadro di partenza. Si trattava di fare attenzione alle sfumature, cogliere l’insieme dal dettaglio e viceversa, lavorare in gruppo, confrontarsi, bisticciare dolcemente su come procedere, da quale parte iniziare… insomma, un po’ quello che succede nella vita di tutti i giorni.

E alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti a rimettere tutti i pezzi a posto, perché c’era un posto per ciascuno. Dopo il girotondo finale (qualcuno si sta ancora interrogando su quali erano i passi, le catene da allacciare e le procedure da seguire, ma… abbiamo fatto anche questo!) il superiore della comunità marista, fr. Giorgio, ha consegnato a ciascuno il “Progetto di vita”. Ce n’è abbastanza come compito per le vacanze! E poi è iniziato il momento conviviale, con l’inaugurazione della nuova location, tra il giardino e la nuova casa della comunità, ben illuminati, in mezzo al verde, in mezzo agli amici di un anno intero. Non poteva quindi mancare anche il brindisi finale, dedicato alla festa nella festa, i 25 anni di matrimonio di Sabatino e Lena. Proprio questo è fare “famiglia marista” insieme.

e qui trovate le foto della serata

Ricordando un amico

Ricordando un amico

Il Prof. Pasquale Picone, durante il corso di Lavarone, agosto 2002

Con le attività di formazione che i maristi hanno svolto nel corso degli ultimi anni, siamo venuti a contatto con numerosi formatori che nel tempo si sono spesso trasformati in amici e collaboratori. Difficile però mantenere i contatti con tutti e poi si sa, il tempo passa…

Ci fa piacere però sottolineare alcune persone che ci hanno accompagnato e che hanno marcato con particolare evidenza il valore del nostro percorso formativo. Uno di questi amici che abbiamo coinvolto nei corsi di formazione è stato il prof. Picone Pasquale, docente di psicologia che abbiamo avuto il piacere di incontrare a Lavarone nell’ormai lontana estate del 2002.

Nel recente mese di novembre 2018 qui a Giugliano si è presentato il fratello, che si era premurato di portarci, insieme alla cognata, una copia dell’ultimo libro di Pasquale;  purtroppo ci portava anche la notizia del decesso del professore, avvenuto nel 2017. Ma come gesto di amicizia gli era sembrato importante farci omaggio di questo testo, sul quale ha apposto una dedica davvero speciale.

In quel fugace incontro alpino Pasquale non solo era stato maestro e docente di contenuti impegnativi, ma si era messo in gioco e incuriosito di questo nostro particolare modo di essere insegnanti, con la pretesa cioè di costruire intorno all’alunno un contesto educativo e formativo comunitario.

Questo riferimento gli è rimasto come cifra speciale del carisma educativo marista e a distanza di anni amava citarlo come modello e traguardo efficace; nel testo dedica all’esperienza marista un paio di pagine luminose.


Ci piace riproporre alcune immagini di quei giorni intensi e sereni, dove insieme a lui e ad altri esperti formatori abbiamo approfondito il nostro essere educatori maristi.
Ecco l’Album fotografico del Convegno di Lavarone 2002

Siamo grati al prof. Picone per l’attenzione che ci ha dedicato e per la sua riflessione pedagogica. A lui va la nostra riconoscenza e un gradito ricordo per essere stati, insieme, compagni di viaggio.