Aleppo e i Maristi blu

Aleppo e i Maristi blu

I Fratelli Maristi sono presenti in Siria dal 1904, giungendo dalla vicina zona del Libano. Come sempre la loro presenza nasce e cresce di pari passo con l’impegno educativo rivolto verso i più piccoli, con scuole e centri educativi, poi i gruppi giovanili, gli scout… tutto questo subisce un forte ridimensionamento con i vari cambi politici. Durante l’ultimo regime, sorto dopo il 1970, che ha accentuato il carattere identitario islamico del paese, i Fratelli Maristi sono comunque rimasti presenti, senza più operare direttamente nelle scuole, ma tessendo una discreta presenza educativa in contesti nuovi, continuando quella ricca tradizione di convivenza pacifica con le tante realtà religiose ed umane del paese. La guerra civile, scoppiata nel 2011 e tuttora in corso, ha reso questa permanenza sempre più difficile e tuttavia significativa. E’ nata e si è sviluppata una comunità allargata, di fratelli e laici, aperta sia ai cristiani che ai musulmani, i Maristi blu che continua ad essere un faro di speranza in questa terra martoriata. La comunità di Aleppo fa parte della Provincia Marista Mediterranea.

Come sono nati i “Maristi Blu”

Il dott. Nabil Antaki, uno dei fondatori, racconta le origini di questa realtà:

I “Maristi blu” sono un gruppo di fratelli consacrati e laici che si ispirano alla spiritualità marista e al carisma di San Marcellino Champagnat, per vivere il Vangelo nella vita quotidiana con semplicità, modestia e umiltà. Questo gruppo è composto da un’équipe formata da un fratello marista e due laici e da 150 volontari e personale retribuito. Con il nome di “Orecchio di Dio”, dal 1986 aiutiamo le famiglie cristiane più povere di Aleppo, accompagnandole e aiutandole negli ambiti della casa, dell’istruzione, della salute e del lavoro. Dall’inizio del conflitto ad Aleppo, nel luglio 2012, abbiamo cambiato il nostro nome in “Maristi Blu” e abbiamo ampliato il nostro raggio d’azione per includere, oltre alle famiglie più povere, migliaia di famiglie sfollate, sia cristiane che musulmane. Il motto dei Maristi Blu è: “vivere in solidarietà con i poveri per alleviare le sofferenze, sviluppare l’umano e seminare speranza”. Negli ultimi 10 anni, abbiamo realizzato numerosi progetti di soccorso, educazione e sviluppo umano che hanno coinvolto migliaia di persone.

Per conoscere meglio la realtà siriana e l’impegno dei Maristi Blu è possibile leggere questa intervista a fr. George Sabe che ci racconta in prima persona la realtà marista presente in Aleppo. Altre informazioni sul loro operato si trovano sulla pagina di FMSI, la Fondazione Marista per la solidarietà. Molte informazioni si possono trovare sul blog Ora Pro Siria e, per chi mastica il francese, anche su questa pagina della parrocchia di Giovanni Paolo II di Anet. Le ultime notizie e gli aggiornamenti sono sempre presenti sula pagina Facebook dei Maristi Blu.

Le Lettere di Aleppo

Dagli inizi del conflitto riceviamo notizie, richieste e progetti su quanto vivono i Maristi blu, mediante una “lettera da Aleppo” che viene diffusa da numerose presenze in rete. Scritta inizialmente in francese, viene ora pubblicata anche in spagnolo e in italiano. Per l’Italia i primi promotori sono stati gli amici del sito Ora Pro Siria, che da oltre 10 anni ospita questa lettera, insieme a tante altre voci drammatiche di questo angolo del medio oriente così segnato dalla violenza.

Il libro – Lettere da Aleppo

Titolo: Lettere da aleppo: testimonianza dalla Siria in Guerra (2012-2020)
Autori: Nabil Antaki e fr. Georges Sabe
Editore ‏ : ‎ L’Harmattan Italia (20 ottobre 2020)
Copertina flessibile ‏ : ‎ 264 pagine
(al momento è disponibile solo in formato cartaceo)

Il libro, uscito in Italia dopo la traduzione in francese ed in spagnolo, a cura di Maria Antonietta Carta, comprende una serie di lettere scritte a partire dagli inizi del conflitto, per aggiornare amici, parenti e donatori stranieri sull’evolversi della situazione ad Aleppo e sulle numerose attività di sostegno svolte dall’associazione dei Maristi Blu, in favore degli sfollati e dei più indigenti. E’ composto da riflessioni, alcune interviste, brevi note su giorni o avvenimenti molto critici o cruciali e passi di una narrazione più personale, in cui traspaiono lo sconforto, una dolorosa impotenza, una giusta collera, momenti di accesa inquietudine, quando sopraggiungevano situazioni particolarmente dure, ma sempre sostenuta dalla speranza, coltivata con fede incrollabile. Questi scritti impressionano per la tremenda realtà che raccontano ma anche per l’autentica e toccante umanità dei sentimenti rivelati, per la straordinaria forza d’animo e per la spiritualità profonda che li permea e che riflette la concezione dell’esistenza dei due autori, siriani cristiani. Ma ognuno, credente, ateo o agnostico, può incontrare spunti di riflessione vitale in questo libro, che tocca temi universali quali la dignità umana, la giustizia, l’asservimento dei mezzi di comunicazione, l’autodeterminazione dei popoli, la sofferenza e la devastazione causate dai prepotenti che si arrogano il diritto di dominare il mondo.