Non chiamarmi “rifugiato”

Siamo ormai vicini alla giornata del migrante, pensiamo sia importante arrivarci “preparati”, anche per cominciare a mettere in pratica almeno il primo dei 6 “gesti” che il Messaggio di papa Francesco ci presenta per questa 106esima giornata.

Bisogna conoscere per comprendere“: negli ultimi tempi abbiamo imparato meglio a gestire le tante informazioni che ci raggiungono quotidianamente. Dalle fake-news agli strilli di agenzia che cercano di catturare la nostra attenzione. Conoscere presuppone un lavoro più lento, umile e approfondito, non basta condividere un tweet, rilanciare un post o costellare di like foto più o meno accattivanti…

Oggi non mancano certo i mezzi per conoscere, ne abbiamo di formidabili e comodissimi, eppure continuano a circolare notizie inesatte, panoramiche incomplete e dati traballanti. Dobbiamo usare questi strumenti con l’intelligenza del cuore, scavare e selezionare tra le tante news e concentrarci su ciò che veramente è importante.

Segnaliamo ad esempio una iniziativa che prenderà il via proprio il giorno prima della giornata dei migranti, sabato 26 settembre. La proposta viene dal Centro Astalli e dalla Radio Vaticana: “Non mi chiamo rifugiato” è un progetto editoriale, radio e web, ideato per sensibilizzare ascoltatori e lettori sulla condizione dei rifugiati in Italia e sulla loro storia di esilio.

Consigliamo anche la visione del video “Sfollati” realizzato dalla Fondazione Migrantes e Tv2000 (canale 28 e 157 Sky) in collaborazione con Caritas Italiana e Centro Astalli. Si tratta di un docuWeb, con le testimonianze di alcuni protagonisti del messaggio di Papa Francesco per la Giornata dedicata a migranti e rifugiati: dai terremotati del Lazio e delle Marche agli sfollati del Congo e del Kurdistan iracheno.

Pubblicato in attività, CIAO, Interculturalità e taggato , , , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *