Sempre attuale l’esempio di Henri Vergès

Sempre attuale l’esempio di Henri Vergès

L’8 maggio, trascorso da poco, si celebra la memoria del Beato fr. Henri Vergès, il primo martire dell’inverno islamico (mi piace pensare che la primavera sia ancora da coltivare con ostinata speranza).

Sulle pagine del sito ufficiale dei maristi questa ricorrenza è stata segnalata con particolare attenzione e con la bella notizia che un nuovo libro sta per essere pubblicato proprio sulla sua vicenda umana e religiosa del fr. Henri.

L’autore di questo nuovo libro non è nuovo a simili approfondimenti, si tratta del monaco benedettino Martin McGee, che vive nell’abbazia di Worth, vicino a Londra. Particolarmente attratto dalla testimonianza del defunto Mons. Henri Teissier, il vescovo algerino amico di fr. Henri, si è poco alla volta innamorato della Chiesa d’Algeria e di questa insolita vocazione a vivere il Vangelo in modo radicale, in stretta relazione con il mondo musulmano. Ex insegnante di scuola superiore e maestro dei novizi, attualmente svolge il suo ministero nella casa di riposo dell’abbazia inglese. Ha già scritto diversi libri proprio sui diciannove martiri algerini. Il vescovo Teissier, morto nel 2020, che considerava il fratello Henri come il più significativo del gruppo, lo incoraggiò fortemente a scrivere questa biografia spirituale.

Il nuovo libro, questa volta in francese, uscirà in edicola e in formato cartaceo il 15 di maggio ma è già disponibile per l’acquisto online. Stimolato da questo “fervore” ho cercato di contattare l’autore, per capire meglio il suo interesse nei confronti del nostro Beato. E prontamente mi è arrivata la sua cortese risposta insieme all’autorizzazione a pubblicare la traduzione di un capitolo di un suo libro precedente, Martiri cristiani per il popolo musulmano, ecco le sue righe:

Sono lieto che abbiate tradotto il mio capitolo su Frère Henri per i vostri fratelli e amici italiani. Henri è davvero una luce nel nostro mondo di conflitti e divisioni. Merita di essere conosciuto più ampiamente. Per quanto riguarda la pubblicazione della traduzione, non ho problemi, anzi, ne sarei felicissimo...

E’ quindi con l’intenzione di approfondire la conoscenza di questa persona così quotidiana e così significativa che vi invitiamo alla lettura di queste brevi pagine:

Interessante anche, per chi si trova a Roma, è la visita della nuova sezione dedicata al memoriale dei nuovi Martiri del nostro tempo, curata dalla Comunità di S. Egidio, presso la basilica di S. Bartolomeo, nell’isola Tiberina. In una delle sale è visibile proprio il vestito arabo di fr. Henri, quella che nel nord Africa viene comunemente chiamata chilawa; peccato che la mostra sia visitabile solo nel fine settimana.

Ricordo con una certa emozione quando proprio il fr. Alain Delorme, il primo biografo del B. Henri Vergès, nel lontano giugno del 2004, ci aveva mostrato questa reliquia, ben custodita nel cassetto di un armadio. A quel tempo era conservata nella casa dell’Hermitage, nell’attesa di una collocazione più consona. Ora è stata donata alla basilica romana per darle il giusto rilievo.

La risposta di P. Martin McGee terminava con una proposta stimolante, probabilmente scaturita dall’avergli detto che sto vivendo a Melilla, questa piccola enclave spagnola in terra marocchina: “Hai per caso già visitato Notre-Dame de l’Atlas a Midelt, in Marocco? Sono sicuro che i frati vi accoglierebbero calorosamente.”

E scopro così che l’eredità dei monaci di Tibherine non si è depositata su qualche scaffale polveroso ma continua feconda ad essere presente, qui in terra d’Africa, presso il monastero di Nostra Signora dell’Atlante.

Sinceramente non conoscevo questa realtà sgorgata proprio dalla vita dei 7 monaci martiri di Algeria; si fa già molta fatica a censire le presenze cristiane su questa costa d’Africa. Da pochi mesi l’unica parrocchia della contigua città di Nador è stata “chiusa” (per il trasferimento della comunità di gesuiti che la guidava), la vicina diocesi di Tanger (vicina si fa per dire…) conta qualcosa come 10 o 12 parrocchie in tutto, su un territorio grande come l’intera Puglia. Le presenze di monaci sono decisamente rare; forse sarà il traguardo di una prossima visita… vedremo.

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