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Autore: Giorgio Banaudi

Grazie, fr. Stefano

Grazie, fr. Stefano

Un evento che succede sempre più di rado, almeno dalle nostre parti: ma che lascia un segno profondo. Mentre prevale l’idea che un impegno duraturo possa durare al  massimo qualche settimana, incontrare un giovane che si decide in modo definitivo per vivere tutta una vita controcorrente, consacrata a qualcosa di grande, lascia decisamente il segno.
E questo segno è proprio quello che fr. Stefano Divina ha testimoniato e vissuto nella celebrazione di giovedì 8 dicembre, festa dell’Immacolata (un’altra persona decisamente controcorrente), nella sua comunità di Giugliano in Campania.

Grande festa per tutta la comunità educante e per la congregazione marista. Il sogno di Marcellino non ha bisogno di supporti numerici, statistiche o grandi numeri.
Basta un esempio, una vita donata…per far pensare e riflettere.

In questa giornata Stefano, attorniato dalla sua famiglia, da tanti fratelli maristi giunti da vicino e da lontano, ha pronunciato il suo SI’ definitivo, con la professione perpetua nella famiglia dei Fratelli Maristi.

Era accompagnato dalle persone che hanno segnato la sua formazione, prima in Italia, poi in Spagna, con qualche incursione anche più lontano, e ben determinato a fare di questo viaggio il suo percorso definitivo.

Grande e bella festa, celebrata con intensità e partecipazione, dai canti all’ascolto, dagli abbracci alla condivisione festosa, sotto un cielo splendido che quasi faceva dimenticare le temperature di dicembre. Tanti i ragazzi, gli animatori, gli alunni, i docenti… che hanno voluto partecipare a questo momento significativo, di vera festa di famiglia.

Auguri Stefano, perché nel quotidiano di ogni giorno ci sia sempre lo slancio di questa giornata speciale.

Un riconoscimento importante a fr. Vasco

Un riconoscimento importante a fr. Vasco

Ecco una notizia che vogliamo condividere con tutti: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato 40 nuovi Commendatori dell’Ordine al Merito della Repubblica. Fra essi ben due religiosi fratelli (fratel Vasco Santi, fratello marista e fratel Marco Rizzonato, cottolenghino)  e una sorella consacrata (Suor Veronica Donatello)
Come maristi siamo veramente felice nel veder riconosciuto ad un livello così alto l’impegno e l’onestà di queste persone e di poter riconoscere fra di esse ben tre uomini e donne consacrate. Consacrate a Dio e, proprio per questo, vicini agli uomini e alle donne del nostro tempo, specialmente quelli che ne hanno più bisogno. E siamo contenti in particolare per il riconoscimento importante al carissimo fr. Vasco. 
(Riportiamo da Repubblica del 12/11/16):
Fratel Vasco Santi, 89 anni (Macerata) , Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il suo straordinario contributo nella promozione e organizzazione delle campagne di donazione del sangue”.
E’ il coordinatore di un Gruppo “Donatori Volontari Sangue” che opera nell’ambito di Ematos Fidas, Associazione Donatori Volontari Sangue dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma. Ha fondato il Gruppo nel 1975 e sono oggi 41 anni che ne coordina l’attività; secondo i dati aggiornati al 31 marzo 2016 sono stati riempiti 11.247 flaconi di sangue. Fratel Vasco Santi contribuisce, con la sua attività, alla copertura del fabbisogno di sangue e dei suoi componenti sul territorio regionale e nazionale educando alla solidarietà, attraverso la donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti. Si occupa inoltre della formazione dei volontari.

Ecco le informazioni pubblicate sul foglio informativo della Provincia Mediterranea

Inaugurazione della casa Fratel Alfano, a Hone (Val d’Aosta)

Inaugurazione della casa Fratel Alfano, a Hone (Val d’Aosta)

Domenica 30 ottobre, cielo sereno e splendido, sulle montagne della Val d’Aosta. Anche sul piccolo paese di Hone, che ha dato i natali al primo fratello marista italiano, fr. Alfano Vaser, splende una luce particolare.
Oggi è giorno di festa e di condivisione per molte realtà solidali che si sono date appuntamento proprio in questo piccolo borgo che separa quasi il Piemonte dalla grande Vallè: Diaconia Bassa Valle, Caritas, diocesi di Aosta, autorità civili, Fratelli Maristi…
I Fratelli Maristi si erano residisponibili alla proposta partita dalla diocesi, per dare un senso più ecclesiale alla piccola casetta di fr. Alfano, acquistata a suo tempo dopo il riconoscimento ecclesiale delle “virtù eroiche” di questo fratello marista, conosciuto per la sua regolarità e la sua forte esigenza personale. Si è pensato così, in accordo con la Caritas diocesana e il Vescovo di Aosta, di offrire questa casa come sede per ospitare alcuni migranti extra.comunitari, 4 per il momento, nel loro processo di inserimento. Dopo lunghi passi, incontri e progettazione, il 30 ottobre è arrivato il giorno bello dell’inaugurazione: 4 giovani migranti già si trovavano come ospiti della casa ed era ormai giunto il momento di dare ufficialità alla nuova sistemazione.

La presenza di numerosi fratelli maristi, giunti dalle comunità di Genova, Carmagnola e Cesano Maderno, sottolineava la piena condivisione del progetto, perfettamente in linea con l’invito del Bicentenario ad andare verso le periferie..
Nella messa delle 10, celebrata dal vescovo di Aosta, è stato sottolineato il profondo legame tra le persone, la terra, la comunità. Nei discorsi che si sono seguiti subito dopo, nella suggestiva cornice del sagrato, sono intervenute diverse persone a chiarire il senso di questa inaugurazione, a livello comunitario e sociale. Fr. Claudio Begni, che ha seguito l’intero percorso di progettazione, ha poi rivelato alcuni tratti inediti del fr. Alfano; non solo l’uomo rigoroso e osservante delle regole, ma l’amico, la persona aperta che conosce le realtà della vita, l’uomo sensibile ai problemi del suo tempo, dalla Polonia martoriata alle difficoltà di chi viveva in trincea durante la prima guerra mondiale…

Dopo gli interventi delle autorità ci si è incamminati insieme, per le viuzze di Hone, fino alla casa di fr. Alfano, che da questa giornata ospiterà la piccola comunità di migranti.
Stanze semplici, nel pieno centro del paese, con un fazzoletto di terra vicina che qualcuno già è intenzionato ad offrire come possibile orto.
Un ricco rinfresco attendeva le persone e subito dopo molti hanno potuto visitare la casa aperta; i volontari della Caritas e della parrocchia si sono prodigati nel mostrare i locali, accogliere i numerosi visitatori, condividere il clima di festa e simpatia che si respirava concretamente.