Pensandopensando: al domani che sta già spuntando, persino dai ritagli di ieri…

Pensandopensando: al domani che sta già spuntando, persino dai ritagli di ieri…

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Le cose succedono quando sei impegnato a fare altro. Idem per quei cambiamenti che poi lasciano il segno. Pensavo a questo pasticciando con quel giocattolino culturale che diventerà il Kindle, leggero, maneggevole e probabilmente dilagante nei prossimi mesi. Un oggetto che potrebbe staccare molti dalla carta e catapultarli direttamente in quello che già concretamente stiamo vivendo: un mondo sempre più digitale e “vicino”. Non sempre comodo o praticissimo, ma sempre più invadente e alla portata di molti. Come tutti i nuovi gadget vivrà una prevedibile ascesa, una fase di mantenimento e poi chissà, lascerà al posto al successore. Che sarà certamente in buona compagnia, visto i costi calanti. E’ vero, la crisi si fa sentire, ma misurando le proprie esigenze e non lasciandosi trascinare solo dai desideri, le prospettive sono certamente migliori di anni fa. Giusto per controllare la crescita tecnologica, stavo paragonando un cell. acquistato proprio 2 anni fa: veniva sui 200 € ed era uno degli smartphone più ragionevole. Oggi, per avere uno strumento con le medesime caratteristiche, anzi, qualcosa in più, la cifra è quasi dimezzata. Certo, se si insegue invece l’ultimo grido o le ultimi possibilità, le cose cambiano. Di molto.

Eclissi del sacro o aurora del cyberfeticcio?

Eclissi del sacro o aurora del cyberfeticcio?

Forse è tempo di intingere nuovamente la penna nell’inchiostro, o almeno la tastiera nel quotidiano…

Le scorribande quotidiane alla ricerca di news fanno parte di quelle abitudini che le persone un po’ allergiche alla tv e ai tg coltivano grazie alla rete. Così capita di imbattersi in cascate di idiozie e notizie perfettamente inutili. Mai più senza. Ma sono parole e spesso la curiosità si autoalimenta. Così oggi ho intravisto il video del campione di moto spagnolo che, quasi in versione flash-mob, ha creato un piccolio evento, alle 9.35, davanti alla splendida Sagrada Familia.

Niente di particolare: riprese accorte, ritmo calcolato, scorci della immaginifica costruzione di Gaudi.

Ma sembra quasi un cameo costruito con la perizia dell’artista: e a far da cornice rimane lei, la chiesa, le guglie e le statue che fanno da parterre, anzi, forse da parcielo. Come se un’icona così forte del sacro servisse ad avvalorare ancor di più l’effimero della tecnologia. Come se il sacro dovesse accontentarsi di questo ruolo da cornice.

O come se le persone e il pubblico, equipaggiato di fotocamere come un tempo di corone del rosario, debba limitarsi semplicemente a considerare queste realtà delle “cornici”…

le metafore insegnano, le metafore cambiano: e le cose?

le metafore insegnano, le metafore cambiano: e le cose?

la tecnologia traina il mondo, lo plasma, gli fornisce un nuovo vocabolario. Gli fornisce parole e contenuti; spesso ne cambia i significati. Un tempo la ruota era quella dei conventi, dove si potevano abbandonare i bambini nati fuori dal matrimonio… oggi deve per forza muoversi e richiamare un motore…

Il linguaggio della fede prende dal quotidiano: ma chissà quante parole hanno subito processi e metamorfosi che ormai ci sfuggono. Così ne cogliamo il senso, o almeno una parte, staccondolo dal contesto in cui è creato. E cosa succede quando nuovi usi delle parole ne cambiano il significato?

Il linguaggio informatico è zeppo di questi termini e di questi processi che possono cambiare almeno i modi di dire:

conversione: conversione di un file, di un formato…

salvare: un documento, un’immagine, fare un backup

cancellare: un file, una cartella

recuperare: un documento…

cercaretrovare…:

vederevisualizzaremostrare

Si cresce, si evolve, soprattutto si cambia

Si cresce, si evolve, soprattutto si cambia

Difficile stabilire in quali stagioni o periodi la rete, cioé le persone che vi si muovono dentro (tra poco ci saremo quasi tutti) vive momenti di maggior fervore. Il bello della tecnologia che si autoalimenta e si innesta giorno dopo giorno sulle strutture che altri hanno provveduto a creare, è proprio questa incessante crescita.

Un’immagine che spesso mi si presenta alla mente è quella della povera formica intrappolata in un palloncino gonfiabile. Quando è ancora floscio e vuoto ci vuole poco ad esplorare tutta la sua superficie, interna o esterna che sia: man mano che però lo si gonfia, che aumenta la pressione e diventa sempre più grande, la povera formica non riesce più a tenere il passo e a conoscere la superficie che le si dilata sotto le zampine. E ad ogni nuovo spazio da esplorare corrispondono territori sempre più vasti di novità, inediti e possibili scoperte. Così è la rete.

Pochi giorni fa è stato testato il protocollo IPV6, che dovrebbe dotare la rete futura di un numero sufficientemente “infinito” di indirizzi, per consentire a qualunque oggetto, processo, idea… di avere un indirizzo in rete, in pratica di essere reperibile. Insomma, di esserci. O di essere, tout court.

E in questo processo di ampliamento si assiste anche ad una costante dematerializzazione delle cose e delle realtà. Tutto viene digitalizzato e riassunto in formato numerico. Riassunto, praticamente “narrato”: la rete come narrazione dell’esistente, o luogo privilegiato di questa narrazione.

:-)

Ci sono sicuramente ampi spazi per stupirsi e per aspettarci novità significative. 

Santasorella

Santasorella

se non è tutto oro quello che luccica, questo cosa potrebbe essere?

Uno "spot" per quella Santa "Valorizzare la patrona dei ceramisti"

Dopo aver visto l’immagine e averla scambiata (in disordine:)

  • per il gestaccio dell’ombrello in salsa conventuale
  • per una parodia delle sindacaliste liguri
  • per uno sbaglio di cappello da parte del disegnatore

uno si dedica almeno per una manciata di secondi alla descrizione dell’immagine e al progetto legato a questa promozione. Stimolare le persone al ricordo e alla valorizzazione di una persona sicuramente speciale…. Speriamo che non faccia breccia solo l’idea originale e che l’attenzione si sposti dal mezzo al bersaglio.