Che tempismo…

Che tempismo…

Che Siracusa sia una cittadina vivace, quando vuole, non c’è dubbio. E’ proprio di questi giorni la news che il centro cittadino, la piccola isola di Ortigia, sarebbe in forte controtendenza rispetto a tante altre città turistiche italiane, con una crescita del 13% di attività commerciali e legate al turismo; poi viene Pisa con un mesto 0,6% e tutte le altre sembrano virare in negativo, insomma, Ortigia è la più dinamica. L’unica cosa di cui mi sono reso conto, andando in giro in bici, è che nei vari vicoli del centro storico è tutto un viavai di muratori e di buche nelle stradine… Qualcosa sicuramente si muove

Ma sabato mattina non mi sarei proprio aspettato questo cartello sulla vetrina del ferramenta della nostra mitica Via Piave, un altro dei cuori pulsanti di Siracusa (e il CIAO sicuramente fa la sua quota di movimento). Proprio questo sabato era il momento per le pulizie del centro, anche se alcuni fuori programma con il nostro avvocato, Domenico, hanno fatto saltare allegramente le previsioni.

Così tra un tavolo da sistemare, un pavimento da lavare e le mille altre cose che servono per rendere accogliente il CIAO, ogni tanto serviva una mano per aggiornare un Curriculum, scansionare qualche documento da conservare, cercare numeri e strategie per terminare alcune pratiche.

Quando finalmente non c’era più nessuno mi sono avviato per sbrigare alcune commissioni: la più importante era l’acquisto del riso per il nostro appartamento di Epipoli, dove vivono attualmente 3 ragazzi. Il loro piatto forte è essenzialmente il riso. Senza di quello non si concepisce un pasto. Così ogni mese facciamo il solito pieno, un sacco di 25 kg di riso!

E’ tornando verso la sede che mi ha colpito questo cartello semplicissimo e immediato. Le notizie dei primi casi di malati italiani di coronavirus erano state diffuse poche ore prima, il giovedì sera, se non sbaglio, poi si erano rincorse nella giornata di venerdì con un tam-tam incalzante di numeri in crescendo e ormai era il trend-topic sulla bocca di tutti. Una reazione così veloce non me l’aspettavo dal nostro tranquillo quartiere. Ma ormai le cose fanno presto a precipitare.

Non siamo generalmente esperti da poter capire facilmente chi ha più ragione, in questi casi, se la primaria del Sacco che afferma: “E’ un’infezione appena più seria di un’influenza” oppure gli strilloni di turno che agitano il “ve lo avevo detto io”. Ma mi affido a chi ha più competenze, non volume!

E girovagando tra i post di FB (ci vado raramente, ma in questi casi può essere istruttivo) ho trovato un mio vecchio alunno di Cesano, Willie, che attualmente vive a Shenzen; riportava i suoi commenti diretti, raccontando cosa devono fare, come si comportano, strategie e routine modificate, maschere (e multe per chi non le porta!). Sicuramente questo è un utilizzo della rete più sensato e utile.

Nei prossimi giorni vedremo come cambieranno in fretta tante abitudini. A cominciare dalle gite scolastiche. Perché proprio oggi le hanno vietate anche a Siracusa, ma domattina noi incontreremo un gruppetto di alunni della scuola marista di Huelva che sono già qui in Sicilia.

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