una giornata a Rainbow

una giornata a Rainbow

Un paio di anni fa, diciamo pure 8, la prima gita del nostro liceo scientifico aveva come meta il nuovissimo parco Rainbow di Valmontone (a due spanne da Frosinone), appena inaugurato. A quell’epoca avevo un po’ di impegni 😉 e quindi non ho potuto accompagnare i ragazzi del 1° liceo. Ok, oggi ci siamo rifatti e prima dei commenti ecco un po’ di foto di questa bella giornata vissuta con i ragazzi di seconda media.

Ecco l’album fotografico della gita delle seconde a Rainbow

Grazie, Lucia

Grazie, Lucia

Ci eravamo preparati da tempo e oggi, insieme ai ragazzi di 2mA, abbiamo avuto il privilegio speciale di incontrare una persona speciale, Lucia, la sorella di Lino Romano. Realizzando questo progetto, proposto dal Presidio di Libera che opera nella nostra scuola di Giugliano, siamo quasi giunti al capolinea (mancano ancora delle cose importanti… a breve), ma l’esperienza di oggi la porteremo sicuramente nel cuore per tanto tempo.

Abbiamo avuto la fortuna di accogliere Lucia, insieme alla sua amica, proprio a inizio mattinata, prima avevamo sistemato la sala Pietro Cannone con la scenografia geniale pensata dalla prof di arte, un tappeto verde con tante scarpe e i nomi di alcune vittime innocenti di mafia, in evidenza quelle che ci sono state affidate quest’anno, Genny, Lino e Michele; il significato era ben evidente. La violenza ha interrotto il loro percorso, non camminano più tra noi, ma con queste testimonianze e con l’attenzione che vogliamo dedicare loro, siamo noi a continuare il loro cammino, a far riecheggiare il loro nome, a continuare la vita…

Lucia è stata come una mamma anche per noi e ci ha parlato della sua esperienza con la semplicità e la capacità di arrivare fino al cuore di ciascuno. Abbiamo ascoltato tutti con grande attenzione e partecipazione, quasi non servivano le domande, che comunque ci sono state perché ascoltare dalla sua voce la storia di Lino, che quella sera di ottobre del 2012 era andato a trovare la sua fidanzata a casa (erano tanti giorni che non si vedevano perché lei lavorava fuori…) e poi uscendo è stato scambiato per un affiliato ad un clan camorristico, la tuta da ginnastica, il berretto calcato in testa e poi l’uccisione, 14 colpi feroci. Una vita infranta; ma non solo quella di Lino. Abbiamo visto quante conseguenze assurde un gesto violento può creare; ti cambia la vita, distrugge la serenità dei genitori, obbliga a cambiare progetti per il futuro, getta nello scoraggiamento… Ma ascoltando le sue parole e sentendo del progetto che sta per iniziare, perché la Vita deve vincere ed è l’unico modo per cambiare le cose, ci sembra che sia già iniziato un percorso di recupero. Lucia si sta dando da fare per realizzare un centro per aiutare i ragazzi di Cardito a trovare occasioni di incontro, di attività, di impegno. Senza queste cose la camorra fa presto a trovare nuove reclute…

Speriamo di riuscire, nei prossimi giorni, a raccogliere le emozioni e le riflessioni dei ragazzi, per completare questo progetto, insieme all’olivo che vogliamo piantare nel giardino della scuola, con i nomi delle 3 persone che quest’anno abbiamo voluto onorare.

Lino, Michele, Genny: presenti!

Lino, Michele, Genny: presenti!

In questa settimana, con le nostre classi di seconda media proviamo a concretizzare un progetto che abbiamo presentato ai ragazzi da parecchio tempo. In collaborazione con il Presidio di Libera che da diversi anni opera nella nostra scuola, daremo spazio per far risuonare 3 nomi che la violenza insensata della camorra ha spento per sempre tempo fa. Effetti collaterali, li chiamano, incidenti di percorso; persone uccise quasi per sbaglio. Peccato che la violenza messa in atto non sia mai una “distrazione”, ma una volontà ben precisa, che lascia conseguenze spesso devastanti.

Nel contattare una delle persone, un familiare di queste vittime, vedo ancora che il suo profilo di Whatsapp è semplicemente la foto del fratello, ucciso “per sbaglio” quasi 10 anni fa. Un dramma che il tempo non può cancellare, un ricordo che rimane indelebile. Con i ragazzi vogliamo fare semplicemente questo, uno “sgarro” alla Camorra che tratta la vita e le persone in modo così superficiale da far credere che una vita sia poco importante, un numero o poco più. Nient’affatto, le persone valgono, la vita vale e questi nomi vogliamo pronunciarli, ripeterli, ricordarli.

Alcuni mesi fa abbiamo contatto il referente delle vittime innocenti di mafia, il nostro amico Bruno Vallefuoco, che ci ha segnalato 3 persone vicine al nostro territorio, Cardito, Castel Volturno, Napoli. Purtroppo la scelta non è difficile. Quando l’associazione Libera ha iniziato a ricordare questi innocenti, ormai più di 20 anni fa, l’elenco di persone non superava i 300, oggi sono più di 900 i nomi che ogni 21 marzo, festa della primavera e festa della vita che continua, vengono proclamati in pubblico, per ricordare queste persone e restituire almeno uno spazio pubblico alla loro vita.

Con i ragazzi delle classi seconde ascolteremo questo testimoni, abbiamo già approfondito e iniziato a conoscere queste persone (le informazioni le abbiamo prese dall’archivio di Libera, a questo link) ma vogliamo con questo gesto sottolineare e dare importanza alla vita di queste vittime, un piccolo segno di attenzione e di impegno personale. Una piccola rivincita contro l’insensatezza della violenza. Qui sotto la scheda che abbiamo trsmesso ai ragazzi, con le notizie su questi 3 personaggi

ma vogliamo con questo gesto sottolineare e dare importanza alla vita di queste vittime, un piccolo segno di attenzione e di impegno personale. Una piccola rivincita contro l’insensatezza della violenza. Qui sotto la scheda che abbiamo trasmesso ai ragazzi, con le notizie su questi 3 personaggi

il mio geoviaggio virtuale con Tour Builder

il mio geoviaggio virtuale con Tour Builder

Ecco un altro strumento interessante per chi insegna e studia geografia: Tour Builder, si tratta di uno strumento “made in Google”, ancora in versione beta (e questo vuol dire che non ci stanno dedicando troppe energie ed attenzioni, tutto sommato è una garanzia di funzionamento “normale”).
A cosa serve? In poche parole permette di realizzare una sorta di video interattivo per illustrare e dare informazioni su un particolare luogo, un viaggio, un itinerario o su un tema particolare. Per spiegarne il funzionamento sono disponibili anche dei tutorial su Youtube molto chiari, in italiano (come questo, del prof. Mainero, che tra l’altro cura quest’anno la disciplina di geografia sulla rivista Scuola e Didattica, dell’editrice La Scuola, quindi una buona garanzia di professionalità).

Per utilizzarlo è sufficiente disporre di un account Gmail (nel nostro caso è possibile utilizzare quello personale della scuola, oppure questo: alunnodemogiu@maristimediterranea.com), poi bisogna effettuare l’accesso su questo indirizzo:

https://tourbuilder.withgoogle.com/

Se non si è ancora effettuato l’accesso a Google occorre cliccare sul pulsante “Sign in” e basta inserire il proprio indirizzo di posta completo, senza la password!)

Per creare un nuovo viaggio virtuale si seleziona Create e si entra nell’interfaccia di editing del proprio progetto.

  • Per prima cosa si prepara una bella copertina, con il titolo del nostro viaggio e qualche informazione generale,
  • quindi si inserisce la prima tappa del nostro viaggio, cercando sulla mappa il luogo preciso, aggiungendo delle foto e scrivendo una breve descrizione
  • si procede allo stesso modo con le tappe successive, fino alla conclusione del nostro viaggio
  • ogni tappa può contenere la mappa realizzata con Google Earth (con il livello di zoom che si sceglie liberamente) un certo numero di fotografie o video e dei commenti scritti,
  • per “imparare” bene ad usare Tourbuilder è utilissimo guardare i viaggi preparati da altre persone, ad es. questo realizzato da una ONG solidale che opera nel Bangladesh:
    https://tourbuilder.withgoogle.com/builder#play/ahJzfmd3ZWItdG91cmJ1aWxkZXJyDAsSBFRvdXIYgvMgDA
  • la navigazione in questi viaggi virtuali è molto semplice, basta cliccare sul pulsante “next” e andare avanti, oppure selezionando dal riquadro laterale le tappe da visitare e approfondire.
  • una volta che si completato il viaggio è possibile condividerlo e renderlo pubblico (utilizzando il pulsante di condivisione “share”)

E così, Parigi…

E così, Parigi…

Spesso, quando si parla di luoghi o di eventi particolari, sento interventi del tipo “Non ci sono mai stato”; e altrettanto spesso mi esibisco in un ottimistico suggerimento: “prova a dire: non ci sono ancora stato…”, perché davvero nello spettacolo unico della vita succedono tante cose inaspettate.

E così nelle vacanze di questa Pasqua ci siamo cimentati, con tutta la comunità marista di Giugliano (Damiano, Domenico, Gianluca, Rosa e il sottoscritto) nella visita di Parigi. Complice la presenza di una base d’appoggio niente male, cioè la piccola comunità di accoglienza marista di Rue Dareau. Davvero una esperienza interessante, intensa e ricca di spunti.

Itinerario classico che ha previsto i “pezzi” forti, dalla Tour Eiffel (che freddo e che vento lassù in cima!) al Louvre (se la bellezza salverà il mondo ne abbiamo fatto una bella scorta), dal Sacre Coeur di Montmartre (bianco e quasi splendente, immerso com’è nel suo vivace e coloratissimo quartiere) al museo di Orsay (dove l’arte e la cultura francese la fanno da padrona, visto che al Louvre si respira quasi aria di casa…);

e poi tanti chilometri a piedi, più di una decina al giorno, tra le affollate vie, stazioni metro, piazze e giardini di questa immensa città. Insomma, il primo impatto è stato davvero interessante. Ora bisognerebbe riprendere le cose con calma…

Ad esempio abbiamo tentato di vedere Notre Dame nello stato attuale. Ci si può arrivare solo da lontano, un po’ di sbieco, le transenne si impongono, ma quanto basta per avere la percezione della sua importanza, della sua fragilità. Ma se poi ripensi che appena a ridosso della rivoluzione francese questa chiesa, ora considerata una sorta di mito fondante della cultura europea, era stata ridotta a magazzino per i vini… il senso del relativo si fa strada e aiuta a guardare le cose con un occhio più distaccato e critico.

Naturalmente un po’ di foto di Parigi… mi sono scappate, anche se solo con il cellulare, l’occhio e il cuore recuperano il resto.