A Natale come si fa a dire di no…

A Natale come si fa a dire di no…

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Diventa difficile dire di no ad una cara amica  😉 Qualche giorno fa Luisa mi ha chiesto se potevo partecipare ad una specie di trasmissione, sul tema del Natale. Inizialmente pensavo si trattasse di una semplice intervista, voce e niente più. Mi aveva dato qualche indizio ma… mi fidavo abbastanza. E poi c’era anche Ermanno, persona posata, seria….

Poi venerdì Luisa mi ha chiesto una piccola biografia (ne ho approfittato per inserirla anche su queste pagine, giusto per non fare il misterioso…), quindi mi manda delle lettere, giusto per capire di cosa si sarebbe parlato: il tema del Natale, nel suo duplice aspetto di festa religiosa e appuntamento laico; insomma, le cose che alla fine uno racconta anche quotidianamente, in questo periodo, agli alunni in classe.

Ultimo tassello: mi manda la posizione per raggiungere lo studio dove si doveva registrare la trasmissione. Ormai era fatta e non potevo certo accampare qualche scusa d’accatto, quindi, per concludere in bellezza la domenica, sfidando un traffico congestionato come pochi (ho scoperto troppo tardi che l’Appia in direzione Aversa è una strada assolutamente da non prendere, fino a che non avranno concluso i lavori), sono arrivato con un ritardo accettabile (!) presso la sede di RadioDrama web-radio-tv, che veleggia da ben 4 anni sulle onde di Internet e settimanalmente diffonde contenuti, interviste e riflessioni su varie tematiche, il tutto condito dalla convinzione che recitare, rappresentare e “mettersi nei panni di” sia un valido strumento di riflessione.

Sul tema di FB e del ruolo (o invadenza) che i social oggi rivestono, ci sarebbe tanto da dire. Penso che sia ancora difficile raggiungere una sorta di equilibrio per capire che la vita avviene al di qua dello schermo e che le narrazioni digitali sono ancora nel loro periodo effervescente. Tanti strumenti, spesso innovativi e in fase di usurpazione di vecchi spazi (tv n primis), una facilità di gestione un tempo impensabile e il rischio che spesso il microfono e l’amplificazione di alcuni messaggi siano poco funzionali alla chiarezza e alla comunicazione. Ma è la diretta, ragazzi e qualcosa cambia, di sicuro, spesso al di là delle nostre certezze o previsioni.

E comunque il versante umano del team che conduce Radio Drama è un ambiente molto caldo e accogliente, gente simpatica, quasi non si notava che l’altro ospite era il sindaco di Aversa mentre la terza ospite era nuovamente un’amica, Maria Teresa, docente di spagnolo, tanto che mi sembrava di essere… ad un consiglio di classe visto che sia Luisa che MTeresa sono state docenti quando ero preside qui a Giugliano. E tra una cosa e l’altra la realtà marista ci stava proprio bene in questo contesto. Speriamo che Luisa non ci faccia l’abitudine! 🙂  

Ecco il link per rivedere la serata (in diretta su FB)

Un villaggio dolce dolce…

Un villaggio dolce dolce…

Siamo quasi in vista del traguardo di Natale, e qui a Giugliano la tradizione, dolce peso, prevede una tappa presso il villaggio di Betlemme. Un tempo era la festa che la scuola elementare preparava con attenzione e cura per coinvolgere genitori, maestre e bambini nel clima natalizio e non solo.

Col tempo le cose si sono dilatate un po’ ed hanno raccolto i ragazzi delle medie con il loro classico concerto di Natale; quest’anno la direttrice d’orchestra era Ilaria, ma in fondo alla cappella non poteva certo mancare il prof. Vincenzo Iodice, mitico prof. di musica fino allo scorso anno. E poi tanti stand per tutti i gusti, visto che la festa intera era nata per uno scopo solidale e anche quest’anno l’incasso della manifestazione verrà destinato al progetto “Fratelli“, che vede uniti i maristi e i fratelli delle scuole cristiane (lasalliani) a collaborare insieme per un’opera che si sta realizzando nelle periferie di Beirut, in Libano, a favore dei tanti rifugiati e sfollati della guerra di Siria.

Lascio lo spazio alle foto, perché sicuramente si fa prima

Ecco il villaggio di Betlemme versione 2018

Un po’ di arretrati

Un po’ di arretrati

Sigh, il sogno che quest’anno avevo tanto tempo libero, si sta rivelano meno semplice del previsto… così ci sono già un po’ di arretrati, idee, buone intenzioni e fatti vari.

A cominciare dagli incontri interessanti che si sono realizzati durante la settimana culturale che la scuola di Giugliano da un po’ di anni sta proponendo ai genitori della scuola. E fare cultura qui a Giugliano è sempre una impresa in salita. Per questo è necessario non accontentarsi!
Gli ospiti di quest’anno: conferme e novità.

Con lui due incontri, il primo coi docenti, per rispolverare un po’ di elementi sempre utili per lavorare con gli alunni, poi di sera un incontro-conferenza aperto a tutti, per parlare di come un personaggio biblico dello spessore di Mosè abbia dovuto cambiare, e intensamente, per entrare in una nuova dimensione di vita e fede.

Il giorno dopo è stata con noi la psicologa Stefania Andreoli, volto noto di varie trasmissioni televisive. Era stata contatta dall’amica Camilla (nella foto a sinistra) per toccare alcuni temi educativi di sicuro impatto. L’obiettivo era quello di coinvolgere soprattutto i papà; il suo ultimo testo si intitola proprio “Papà, fatti sentire”. I timori che la sua fosse però una presenza troppo patinata si è subito risolto dai modi e dai contenuti dei suoi interventi, molto concreti, pratici e per niente edulcorati. Una bella serata iniziata forse un po’ in sordina ma poi cresciuta decisamente bene, tanto che alla fine l’impegno per una “seconda puntata” è scattato decisamente. Il giorno dopo è stato interessante vederla lavorare con i bambini della primaria, nel leggere e commentare storie, semplici fiabe… (come se le fiabe fossero semplici!).
Mentre l’accompagnavo al treno per il suo rientro a Varese, dove vive e lavora, si continuava a parlare, ovviamente anche dell’incredibile “paesaggio” che stavamo attraversando, un panorama che non può certo lasciare indifferenti. Scampia, le rampe da terzo mondo, la spazzatura ancora disseminata ovunque, l’incuria, l’evidente trascuratezza. Fin troppo evidente che da queste parti si tollera in malafede che questo andazzo sia “la normalità”. Invece di lamentarsi e basta è decisamente più sensato piantare semi nuovi e lavorare per un cambio effettivo.

custodire il creato: un invito per giovedì 29

custodire il creato: un invito per giovedì 29

Che strano e che bello che ogni tanto anche i vescovi del nostro territorio (a Nord di Napoli e dintorni), si facciano sentire per parlare di cose urgenti e necessarie. Pochi giorni fa è arrivata questa lettera (dal sito della nostra diocesi di Aversa) che invita a condividere un gesto  scomodo e che vuole essere di denuncia. Digiuno e preghiera. Il problema, anzi il dramma di fondo, è la situazione critica del nostro territorio. Dai continui fuochi che periodicamente vengono appiccati a depositi di spazzatura o infrastrutture che dovrebbero trattarli, all’incuria generalizzata che porta a considerare “normale” vivere in condizioni igieniche precarie e in ambienti segnati dal degrado e dall’abbandono.

Un’immagine fin troppo eloquente: la rampa per accedere all’asse mediano che si trova nei pressi del Carrefour di Mugnano, un biglietto da visita che viene inflitto a quasi tutti i cittadini di queste zone. E non mi dite che questo è normale :-/  la foto qui a fianco risale al 2008, ma la situazione di oggi è solo lievemente migliorata, in pratica la spazzatura è stata solo “cortesemente” ammucchiata sui bordi… 

E’ per questo, e per tante altre ragioni, che anche la nostra Comunità e Scuola marista di Giugliano aderisce alla proposta dei vescovi che hanno proclamato per il 29 novembre una giornata di preghiera e di digiuno come forma di “pacifica protesta” e sensibilizzazione sul drammatico tema dell’ambiente e della custodia del nostro territorio, di cui siamo tutti, in differenti modi, responsabili. Ascolteremo insieme la lettera che hanno scritto per motivare questo gesto e sottolineare l’impegno di tutti i cristiani a rispondere concretamente a questa sfida. Come comunità marista che coinvolge tutte le varie componenti della scuola, aderiamo a questo invito e ci incontreremo giovedì 29 alle ore 19:30 nella Cappella dell’Istituto per un momento corale di preghiera. 

Ma cos’era questo 20 novembre?

Ma cos’era questo 20 novembre?

20 novembre, un anniversario che passa abbastanza in sordina, anche presso chi, come noi, dovrebbe considerarsi “del mestiere”: è il compleanno della dichiarazione dei diritti dei minori. Un’amica ci invita alla riflessione su questo tema, con queste parole riprese dal web

“La celebrazione della Giornata cade nell’anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata nel 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ratificata da 190 Paesi nel mondo, tra cui l’Italia (1991), il documento si fonda su quattro principi: la non discriminazione; il superiore interesse dei bambini, il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, e l’ascolto delle opinioni del minore. Nella convenzione ha un ruolo centrale anche l’educazione, considerato un diritto fondamentale che i singoli Stati si impegnano a garantire. Nello specifico i firmatari hanno il dovere di adottare misure per promuovere la diminuzione del tasso di abbandono della scuola e la regolarità della frequenza.

Ce n’è già abbastanza e potrei fermarmi qui. Persino con un pizzico di scoramento… Ma questo è uno dei chiodi fissi che mi porto dietro da anni: la libertà di educazione, l’impegno per eliminare le discriminazioni che ancora oggi fanno inciampare impietosamente questo diritto, ribadito anche dalla nostra costituzione. E proprio l’Italia è fanalino di coda in questa garanzia del diritto, visto che la famiglia che osa scegliere una scuola, ad esempio come quelle mariste, la scuola se la deve pagare 2 volte, prima con le tasse e poi con le rette. E se c’è una cosa che non sopporto è proprio questo mercimonio della scuola libera, che lo stato ci obbliga a perpetrare. Il guaio è che molti dei genitori sono persino poco informati di questi aspetti.

Negli ultimi 6 anni ho avuto modo di frequentare (più virtualmente che altro), sr. Monia Alfieri, che da anni combatte una decisa battaglia per rimuovere questo ostacolo, con la proposta del costo standard (qui il sito con tutti gli approfondimenti). Si studia quanto spende lo stato per ogni suo alunno della scuola statale e poi si offre al genitore quella risorsa per consentirgli di esercitare il diritto previsto dalla Costituzione, con la libertà di scelta. Pura fantascienza, ma riguarda solo l’Italia, la Grecia e altri paesi allineati in questo meschino consorzio. Sarebbe persino un notevole risparmio e una opportunità di sano confronto (mettiamoci anche la parola “concorrenza”, anche se un po’ sgradevole). Ma probabilmente a questo traguardo si giungerà quando le scuole libere in Italia saranno solo più un ricordo (lo scorso anno hanno chiuso oltre 200 scuole paritarie, molte le cattoliche!).

Le associazioni che promuovono e informano su questi temi rimangono rannicchiate in contesti poco evidenti: esiste la Fidae che raccoglie le scuole cattoliche. Qualche giorno fa mi hanno chiesto la disponibilità per il collaborare con il consiglio regionale della Campania, ma dopo l’elezione (che strano essere eletti senza neanche vedere il contesto in cui ciò avviene 🙂 non ho ancora visto fatti concreti, non ci siamo ancora nemmeno riuniti… Serve in questo caso una maggior coscienza e consapevolezza che gli interventi e il risalto di questi temi è squisitamente politico, non difesa di un settore o lotta per la sopravvivenza di retaggi storici…