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Tag: libertà

La scuola in cui credo…

La scuola in cui credo…

Giusy, una delle mie prof preferite 😉

Proprio oggi, per la prima volta, le scuole paritarie italiane, in particolare quelle cattoliche che fanno riferimento alle varie associazioni, Fism, Fidae, CdO per limitarsi alle più rappresentative, incrociano le web-cam per un gesto di rumore insolito. La campagna #NoiSiamoInvisibili è un grido di allarme molto forte che per tante, troppe scuole paritarie, potrebbe essere il canto del cigno. Le informazioni e i dati precisi sono noti da anni; le scuole paritarie accolgono più di 800mila alunni, a fronte di una platea nazionale di circa 8 milioni. A spanna siamo al 10%, ma per quanto riguarda il finanziamento di questa scuola dichiarata pubblica per legge (con la L.62/2000) i numeri sono impietosi. Basta pensare che nel decreto Rilancia Italia la stessa CEI (che per tanti anni ha mantenuto un profilo davvero minimo su questo aspetto educativo) rileva che «Le forme di sostegno poste in essere dal decreto Rilancio – in relazione alla riduzione o al mancato versamento delle rette, determinato dalla sospensione dei servizi in presenza, a seguito delle misure adottate per contrastare la pandemia – ammontano a 65 milioni per le istituzioni scolastiche dell’infanzia e a 40 milioni per le scuole primarie e secondarie, a fronte di un miliardo e mezzo destinato alla scuola tutta. Numeri davvero ridicoli per le famiglie che si ritrovano doppiamente discriminate.

Una presentazione seria del problema, dei dati in gioco e dei valori non negoziabili di libertà e diritto si possono trovare sui molti siti ufficiali a cominciare da quello Fidae.it e sulle pagine di Avvenire.

La “pasionaria delle paritarie”, sr. Monia, in questi giorni è particolarmente attiva e in fibrillazione; scrive, interviene, spiega… lo fa ormai da anni, spesso senza un meritato riconoscimento,

Siamo ancora e spesso in contatto e in questi momenti abbiamo cercato insieme un filo diretto con un nostro ex-alunno super partes, il Presidente Mattarella. Gli abbiamo fatto pervenire i punti essenziali di questa situazione drammatica, ben sapendo che proprio la sua situazione e il suo stile lo manterranno sicuramente al di fuori dei dibattiti. Ma è anche vero che spesso i suggerimenti e i consigli possono giungere da lidi anche distanti, come questa testimonianza, sempre legata a testimoni significativi.

Spesso i più riluttanti a mettersi in rete, cercare soluzioni e strategie comuni sono proprio le scuole cattoliche, gi in affanno per tanti aspetti organizzativi. Per alcune è visibile lo stallo operativo che porta a prolungare una dignitosa sussistenza e forse poco più, ormai rassegnate a non ottenere questo riconoscimento di diritto. Altre più battagliere e comunque dinamiche. Sullo sfondo i grandi assenti: i genitori, che troppo spesso si rivolgono alle scuole cattoliche con finalità più di convenienza che di convinzione.

E siccome prevedo che in molti oggi ne parleranno, ecco una piccola rassegna di interventi, di vario tipo

liberamente scuola?

liberamente scuola?

Uno dei temi che seguo da tempo è quello della scuola libera (Finardi ci aggiungerebbe il suo “ma libera veramente“). Un tema che difficilmente fa breccia nel talk-show o sui giornali (tranne pochi, come Tempi che segue da sempre questo argomento con passione) . Sono poche anche le persone che vi dedicano energie e competenze, come sr. Monia, in Lombardia (dove forse è meno difficile parlare e fare su questi temi).

Aggiornarsi, tenersi informati, conoscere, tutti elementi necessari per non abbassare la guardia e non perdere opportunità, perché difendere un diritto è sempre difendere le persone, spesso le più deboli. Ecco perché ogni tanto ci ritorno, su questa piccola battaglia di libertà, con qualche notizia e qualche iniziativa che servono principalmente a me.

Parlavo di sr. Monia, da poco è uscito un libro ((Insegnamenti Straordinari) in cui si racconta anche la sua passione per questo impegno, insieme ad altri esempi di passione educativa; sr. Monia viene sinteticamente definita come ” Una suora, politica, ma senza un partito, che si batte da una vita per il diritto allo studio e la libera scelta della scuola pubblica.”

Come maristi, in collaborazione con la FMSI abbiamo stilato alcuni punti da sottoporre al periodico controllo UPR ( Esame Periodico Universale processo che comporta un esame dello stato dei diritti umani di tutti i 192 stati membri dell’ONU, una volta ogni quattro anni). Ho insistito un po’ perché si prendesse anche a cuore il tema della libertà di scelta educativa e così quest’anno i temi sui quali i maristi prenderanno posizione comprendono anche questo sulla Affermazione del diritto alla scelta del tipo di istruzione (gli altri sono sui minori stranieri non accompagnati, sulla iIntegrazione delle Minoranze Etniche e sulla povertà educativa e abbandono psicologico parentale). A breve la presentazione del nostro report.

E nel nostro piccolo spazio (in questo momento mi riferisco alla Campania), collaborando con la Fidae, stiamo riprendendo le fila dei contatti con le varie scuole cattoliche del territorio. Piccoli germogli da far crescere. Anni fa (prima del mio periodo brianzolo, dal 2012 al 2018), in Campania le scuole cattoliche collegate dalla rete Fidae erano 140, oggi siamo scesi a meno di 100. Anche i numeri parlano e sono impietosi. Poter scegliere a volte significa poter esistere. Non tanto per sopravvivere (che sarebbe veramente meschino), ma si tratta di offrire una opportunità concreta di scelta e di libertà. Non è poco.

A volte rilanciare articoli, notizie e cose del genere può essere utile…prendo spunto da quelli che mi arrivano … per una rapida rassegna.