Sono tante le stelle di Lampedusa

Sono tante le stelle di Lampedusa

Ho finito da poco l’intenso libro del medico di Lampedusa; ammetto di essere un po’ di parte 😉 e con gli interessi emergenti di questi miei ultimi periodi si tratta di sfondare una porta più che aperta: anzi, sto proprio cercando di allargare un po’ i confini conoscitivi su queste tematiche, proprio per non accontentarmi di informazioni generiche e sbrigative…

Ecco le righe che ho preparato… sperando che vengano poi pubblicate (mi è già successo che alcune recensioni su Amazon NON venissero accettate, forse per il tono troppo personale? Se non altro vuol dire che qualcuno le controlla… il che non guasta).

Il tema dei migranti e dei continui sbarchi continua a interessare la nostra società. L’approccio che ne fa l’autore è molto concreto e senza sterili polemiche. Anche il suo impegno politico rimane sullo sfondo, senza nessuna forzatura o invadenza.
Come medico di Lampedusa ha un punto di osservazione particolarmente significativo, essendo spesso tra i primi a dove incontrare le persone che giungono coi barconi sul suolo italiano. Il libro nasce dopo il film Fuocammare del 2016 (Leone d’oro al Festival di Berlino), ma l’autore non trasforma le pagine in un trampolino promozionale. Traspare dalle storie che vengono raccontate l’estrema umanità del personaggio, con i suoi entusiasmi, le sue emozioni e talvolta le sue decisioni impetuose, sulle quali in seguito dovrà ricredersi lo stesso autore. Come filo conduttore del libro si intravede la storia di una bambina africana, giunta da sola in Italia, alla ricerca della mamma che l’ha dovuta abbandonare da piccolissima; l’autore si affeziona a questa bimba, si interessa al suo caso, smuove personaggi, uffici e amici per aiutarla, con tenacia e ostinazione; non tutto procede secondo i desideri, si giunge a rintracciare la madre, anche lei clandestina ma in Francia, ma i tempi per il ricongiungimento si dilatano, incontrano l’ostacolo grigio della burocrazia, scatenano nella bimba reazioni pericolose ed inquietanti. Ma il lieto fine, che sostiene l’impegno umanitario del dottore, ripaga alla fine di tutto quanto. Molto umano e toccante.

Perché leggerlo: conoscere da vicino il problema dei migranti e le dinamiche degli sbarchi, saper vedere oltre l’emergenza o il clamore mediatico, capire che si tratta di persone, individui, ciascuno da cogliere con uno sguardo unico e solidale.

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