A volte sono davvero ingombranti…

A volte sono davvero ingombranti…

post iniziato il giorno 17/01
aggiornato il 20 gennaio
chiuso felicemente il 21 sera!

Piccoli incidenti di percorso, in quel di Siracusa, per quanto riguarda il servizio della raccolta spazzatura e cose del genere. Un’esperienza che magari può servire a migliorare il servizio e semplificarne le procedure.

Da qualche settimana Siracusa ha generalizzato la raccolta differenziata, unificando i calendari, semplificando le procedure e facendo anche un discreto battage pubblicitario sul territorio. Ben venga un lavoro serio su un tema così strategico. E logicamente anche noi cerchiamo di adeguarci e fare la nostra piccola parte, o almeno ci vogliamo provare. E magari anche qualcosa in più, come la scelta di non comprare più l’acqua in bottiglie di plastica (abbiamo optato per bottiglioni ricaricabili e anche questa è un’altra storia interessante), sia per la nostra casa domestica che per le attività istituzionali del CIAO; abbiamo anche deciso di utilizzare solo piatti e posate compostabili… insomma, cerchiamo di valutare con attenzione tutte queste cose, perché il futuro passa proprio da questi dettagli. ma è quando i dettagli diventano …ingombranti… che le cose a volte si complicano: vediamo cosa succede.

Come sito di riferimento il Comune ha predisposto informazioni e contatti su questa pagina con lo slogan Siracusa differenzia. Avevamo il problema degli ingombranti, perché siamo in fase di cambiamenti di locali e ci sono spazi da sistemare. Abbiamo iniziato con del legname che si trascinava da tempo negli scantinati. Consultando la pagina web del servizio comunale ci è subito balzata all’occhio la voce “ritiro ingombranti”; a parte il fatto che nel giro di pochi giorni è cambiata la procedura e la comunicazione non è stata molto tempestiva (inizialmente era ospitata su una pagina web, forse un po’ complessa, ma che rilasciava almeno un numero di procedura per ogni intervento richiesto. La pagina in questione era affidata alla ditta Balestrieri, occorreva registrarsi e seguire con cura le indicazioni. Al momento è ancora attiva e operante e sarebbe sicuramente bastato poco dare la comunicazione del cambio anche su quella pagina…
Comunque, vediamo la nuova procedura.

Per richiedere il ritiro di ingombranti, adesso occorre scaricare una App, dal nome forse un po’ ironico: si viene infatti invitati a scaricare l’App gratuita #SmarTrash (oggi un tag non si nega a nessuno, nemmeno alla spazzatura, purché sia intelligente!!!). Registrata l’utenza e compreso il funzionamento del nuovo sistema (perché noi avevamo già fatto una richiesta di ritiro, ma con il metodo fornito in precedenza…) apprezziamo la semplificazione: invece di specificare COSA si voleva buttare, adesso basta scattare una foto, qualcuno l’avrebbe poi valutata. E allora facciamo questa prima foto del mucchio di legname da far portare via.

Cki giunge in breve tempo la confera che il ritiro è stato accettato e giunge la data stabilita. 17 gennaio, 00:00. Ci interroghiamo su cosa significhi quell’orario così sibillino, quasi ci viene da pensare che faranno il ritiro di notte per evitare altri disagi. Non sarebbe male come idea… E allora ci armiamo di calendario e buona volontà, per sistemare il materiale sul marciapiede vicino alla nostra casa, come indicato. Per la precisione mettiamo tutto quanto fuori casa prima delle 23!

ecco la schermata ottenuta con l’App Smartrash…

E il giorno dopo aspettiamo, sperando di non creare fastidio a chi dovesse passare sul marciapiede (non è un luogo turistico, ma di gente ne passa!); in mattinata niente, pomeriggio nulla e tornati a casa per le 20 troviamo ancora tutto come avevamo messo fuori. Prima delusione e inevitabile valutazione del servizio, per lo meno poco affidabile.

Il giorno dopo è sabato, ci alziamo con curiosità, guardiamo fuori dalla finestra ma… tutto come prima. Il mucchio fastidioso di legname è ancora lì, da immortalare con una bella foto. Nel pomeriggio ci accoglie nuovamente per il nostro ingresso e il timore che anche tutta la domenica rimanga in bella vista comincia a farsi strada.

Per mitigare almeno un vago senso di vergogna e di ingenua fiducia, attacchiamo sulla catasta di legna un semplice foglio di scuse, che poi rimanda a questa pagina, giusto per fare chiarezza.

E adesso si continua ad aspettare.

Come temevo la domenica è trascorsa senza nessuna novità. Il legname è rimasto bello quieto ad attendere sul marciapiedi. Ma lunedì, nel primo momento libero mi sono rimesso all’opera, chiamando il n. Verde. Questa volta rispondono, gentilmente (non invidio le operatrici dei call center che hanno ben poca voce in capitolo). Ma la risposta è decisamente inaspettata. “Guardi che l’abbiamo chiamata per avvisare che… controlli il telefono, un numero con prefisso 081…”. Sarà che lo scorso anno vivevo proprio in provincia di Napoli ed ero particolarmente stufo di tutte le proposte telefoniche del tipo “le proponiamo una tariffa davvero vantaggiosa proprio per lei…”, comunque di mattina qui si lavora, spesso si fa lezione e mi sembra ovvio non interrompere. Ma veniamo ai fatti.

“Guardi, la foto che ci ha mandato mostra un ritiro “troppo” ingombrante, il mezzo non ce la può fare, abbiamo dovuto rinviare, per non andare troppo oltre con le date bisognerà fare 2 ritiri, quindi dovrebbe togliere metà del materiale…”

Ecco, è quel genere di risposte che suscitano una raffica di contro-domande: Ma come? vi ho mandato proprio la foto e la vostra risposta era precisa_ richiesta accettata, nell’App avete realizzato una funzione apposita per le segnalazioni, non sarebbe male utilizzarla per comunicare eventuali cambiamenti… E poi non c’è nemmeno un riferimento oggettivo alla pratica, un codice di ritiro…

“Aspetti, aspetti, il codice c’è, se ha carta e penna glielo comunico”. Mi armo di pazienza e di strumenti, immaginandomi un codice di pochi elementi. E invece, dopo 2 dettature e controlli (speriamo di non aver commesso errori, non sempre la qualità dei telefoni aiuta), ecco lo splendido codice che mi viene comunicato, naturalmente case sensitve:

yzKm1V6KyodGwZPQ

Non ci volevo credere, mi immaginavo forse sul set di una spy story, intento a decrittare codici e messaggi, ma pensavo anche a chi forse fa più fatica di me nel comprendere ricopiare questa filastrocca incomprensibile, che sull’App proprio non compare. E mi chiedevo anche se il buontempone che ha sviluppato la soluzione software così intuitiva e facile da applicare avesse studiato almeno i rudimenti di quell’ingegneria del software, architettura delle interfacce e usability generale per fornire un prodotto valido. Mi sono persino permesso di suggerire l’aggiunta nell’App di una funzione per produrre un documento da stampare in A4 con tutti i dati necessari per l’azienda e da esporre vicino al materiale… Possibile che quando ci si interfaccia con aziende che svolgono servizi finali per l’utente spesso ci si invischia in situazioni del genere, applicativi incompleti, farraginosi, poco chiari, comunicazione non sempre facile da gestire… Ma anche questa è un’altra storia (sarà perché in questi giorni sto combattendo anche con 3-4 piattaforme diverse per attivazioni di contratti vari!).

Comunque adesso è appena iniziato un nuvoloso 21 gennaio, la catasta di legni è ancora al suo posto con l’aggiunta del pratico codice per il ritiro (ma uno dei 2 fogli informativi è già scomparso, ne ristampo subito un altro e lo inserisco anche qui sotto).
Speriamo bene e vediamo cosa succede prima di questa sera…

E allora concludiamo la storia con il lieto fine. Rientro questa sera verso le 20 e finalmente rivedo il marciapiede sgombero e pulito. Hanno portato via tutto (come mi immaginavo, la cosa era fattibile), sui muri restavano solo i volantini che vi avevo appiccicato. Meno male, sono passati un po’ di giorni e un po’ di imprevisti, forse dal venerdì al martedì successivo è ancora tanto, ma per un servizio che si sta avviando può essere comprensibile.

Se torno con la memoria alle tragiche giornate del 2004, a Giugliano in Campania, quando dovevo documentare qualcosa come 60-70 metri di trincea di rifiuti accatastati davanti alla nostra scuola e le imbecillità di chi si ostinava ad appiccarvi periodicamente fuoco… posso quasi pensare che siamo andati un po’ avanti. Decisamente si può fare meglio, ma questo piccolo disguido si è chiuso. Non mi resta che fare una recensione sul Play store per quanto riguarda l’App, eventualmente contattare la sw-house per suggerire qualche modifica… insomma, è dura la vita del cittadino consapevole 🙂

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