γνῶθι σαυτόν…

γνῶθι σαυτόν…

Me la sono andata a cercare in rete, la versione originale del “conosci te stesso” che campeggiava sul frontone del tempio di Delo. Ma non è che ci stiamo dedicando alla traduzione di epigrafi arcaiche, semplicemente stiamo iniziando a mettere sotto i denti un po’ di contenuti. E come primo impatto stiamo passando (per qualcuno è un “ripasso”) dall’Enneagramma. In questo viaggio di scoperta è con noi fr. Lluis Serra, che ormai è uno specialista di questo strumento. Lo avevo già ascoltato, in questa veste, 15 anni fa, all’Escorial! E pur essendo un vero esperto nel campo, non se la tira minimamente, limitandosi ad offrire la sua competenza e le sue conoscenze per offrire strumenti di approfondimento personali. Nella nostra epoca che brulica di libri di auto-aiuto, manuali per il self-help e miracolosi ritrovati per la ricerca della felicità la pacata conferma che questo strumento può aiutare è già una bella sorpresa.

Ma il mercoledì pomeriggio è anche il giorno di pausa per le attività e per ben cominciare ci siamo dedicati ad un primo giro a zonzo per Roma. La meta era ben chiara, S.Pietro; per la precisione a partire dalla statua di s.Marcellino che si trova proprio sull’esterno della chiesa. Siccome è in una zona piuttosto sensibile (se il Papa apre la finestra del suo studio, in S.Marta, praticamente se la trova davanti!) un tempo bastava chiedere alla guarda svizzera di turno, oggi invece occorre una richiesta formale. E noi ce l’avevamo :-), così, da bravi scolaretti, abbiamo iniziato la nostra visita. Lluis Serra ci faceva notare che forse oggi una statua con un santo e un bambino sulle spalle non sarebbe ben vista, ma quando proprio nelle stanze adiacenti a quella nicchia si erano riuniti per valutare le scelte dell’artista (che tra l’altro è il primo scultore non europeo ad avere una statua in s.Pietro!) i tempi erano diversi e gli esperti vaticani si erano limitati a far aggiungere un libro al bambino che si trova ai piedi del fondatore.

Poi in qualità di indigeno (sono l’unico italiano del corso), ho avuto modo di accompagnare qualcuno del nostro gruppo nei luoghi più suggestivi, visto che almeno un paio di loro non sono mai stati a Roma. E poi a zonzo per una città eterna estiva brulicante di persone, di caldo, di gabbiani, ma con il suo innegabile fascino. Castel s.Angelo, i ponti sul Tevere, Piazza Navona, per finire a Trastevere e concludere con una pizza. Cosa non si fa per la cultura…

E così siamo arrivati a giovedì 15, grande festa dell’Assunta. Sorvoliamo sul fatto che il nostro gruppo oggi ha continuato il suo intenso lavoro, con ben 3 sessioni insieme a fr. Lluis ( mi sa che è la prima volta che mi capita, a ferragosto!), e dopo la messa comunitaria ci siamo ritrovati insieme a tavola. Oltre a Ernesto, l’attuale superiore generale, c’era anche Emili, superiore precedente e la cosa fa decisamente un bel effetto di famiglia allargata.

E proprio fr. Ernesto ha concluso la serata, dedicandoci una bella fetta del suo prezioso tempo per stare con noi e condividere questa tappa di preparazione. In fin dei conti il futuro si costruisce un pezzettino alla volta, nella semplicità ma anche nella determinazione e nella condivisione. E’ il 4 gruppo che si sta preparando per le nuove comunità internazionali e sentirsi parte, insieme, di questo progetto aiuta a collocarlo meglio nel proprio vissuto. Non ci siamo dilungati molto e ci siamo limitati ad ascoltarlo, perché ci ha già promesso che sarà con noi nella fase finale, all’Hermitage, per concludere insieme questa prima tappa del cammino.

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